DOTTORESSA NO VAX SOSPESA, LA SOSTITUTA SE NE VA PERCHE’ I CITTADINI NON LA VOGLIONO: IL PAESE RIMANE SENZA MEDICO
LA ASL DEVE “COLMARE IL VUOTO”? MANDATEGLI UNO PSICHIATRA, PER LE MALATTIE NORMALI SI CURINO DA SOLI
Una vicenda surreale quella verificatasi a Monterenzio, un piccolo comune di circa 6000 abitanti nella provincia di Bologna in Emilia-Romagna.
Una dottoressa, storico medico di base del pease, è stata sospesa dopo essersi rifiutata di sottoporsi al vaccino anti-Covid. Come previsto dal regolamento, il medico no vax ha dovuto abbandonare il suo lavoro e i suoi pazienti.
Ma ora anche la sostituta, non benvoluta dai cittadini affezionati alla precedente, ha fatto i bagagli lasciando Monterenzio senza medico di base.
Sindaco e cittadini lanciano un Sos, preoccupati anche per il nuovo aumento dei contagi sul territorio, mentre l’Ausl fa sapere di essere al lavoro per una soluzione del problema in tempi rapidi.
I problemi di Monterenzio sono cominciati tre mesi fa. La dottoressa di medicina generale, ‘no vax’, è stata allontanata dal servizio. Fu uno dei primi operatori sanitari sospesi per aver rifiutato il vaccino. Al suo posto l’Azienda sanitaria di Bologna aveva subito mandato un’altra dottoressa che, però, è andata via. A farne le spese Monterenzio che non ha un rimpiazzo, con i cittadini costretti a rivolgersi in caso di problemi al pronto soccorso o alla guardia medica.
«Questa situazione mi allarma, anche in vista della nuova ondata di Covid», ha dichiarato preoccupato il sindaco di Monterenzio, Ivan Mantovani, all’edizione locale del Resto del Carlino.
«La sostituta arrivata ad agosto – ha spiegato il primo cittadino – ha fatto un ottimo lavoro, nonostante molti cittadini non la volessero perché affezionati alla precedente. Quando ci ha avvisato, qualche settimana fa, che se ne sarebbe andata, ho sperato mi mandassero qualcuno per i miei cittadini. Ad oggi ho parlato più volte con la direzione sanitaria e generale dell’Asl, ma non sento risposte chiare e certe». Dall’azienda sanitaria fanno sapere stanno lavorando per colmare il vuoto lasciato nello studio del medico, mentre sono in atto soluzioni tampone per garantire sempre e comunque l’assistenza primaria a tutti i cittadini.
(da agenzie)
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