DOVE FINISCONO I SOLDI DELLE DONAZIONI AI TERREMOTATI? “QUELLI DEL 45500 SOLO PER GLI EDIFICI PUBBLICI”
L’ALLARME DELL’ECONOMISTA ZAMAGNI: ” CI VUOLE CHIAREZZA”
Come vengono spesi i soldi donati e destinati ai terremotati?
Se lo è chiesto il Fatto Quotidiano che ha provato a far luce sui movimenti dei soldi, come per esempio i quasi 10 milioni di euro già raccolti dal numero 45500 vengono donati come gesto di solidarietà da migliaia di italiani.
Ad oggi Protezione civile, Croce rossa, banche, associazioni di vario tipo, Caritas, onlus, ong, ma anche media o enti privati hanno già lanciato decine di sottoscrizioni o iniziative – come per esempio l’amatriciana a 2 euro – per raccogliere fondi destinati ai terremotati del 24 agosto.
Ma in questa gara di solidarietà , scrive il Fatto, manca un coordinamento.
Non è chiaro di fatto, rispetto ai soldi donati, come questi vengano spesi, se per comprare o ricostruire.
“In Italia non si dà conto di come vengono spese le donazioni. Anche al netto delle truffe, resta il nodo della reale efficacia delle iniziative. In Italia molte organizzazioni badano più ad aumentare il proprio capitale reputazionale che al bene dei destinatari” spiega al Fatto l’economista Stefano Zamagni, presidente della Fondazione italiana per il dono ed ex numero uno della defunta Agenzia per il terzo settore “la trasparenza, cioè dire come si usano i soldi raccolti, è il minimo. Il vero problema riguarda la accountability: dare conto dei risultati che si ottengono con quel denaro. La cultura del dare conto in Italia non esiste, invece è cruciale: se spendi per comprare palloncini puoi allietare per un po’ i bambini nelle tende ma non hai risolto nessuno dei problemi di lungo periodo dei terremotati”.
Zamagni indica la necessità di un “ente super partes che supervisioni la raccolta fondi” come già fanno in Gran Bretagna o Giappone.
Lo stesso economista ribadisce che “la candidata naturale per svolgere questo ruolo sarebbe stata l’Agenzia per il terzo settore. Peccato che il governo Monti nel 2012 l’abbia abolita e che l’esecutivo Renzi, che ha appena varato la riforma del comparto, non l’abbia ripristinata“.
Si sa, per esempio, che con i soldi raccolti dalla Protezione Civile tramite il 45500 saranno ricostruiti per lo più “edifici pubblici” ma rispetto alle altre donazioni non è chiaro come il denaro sarà impiegato.
(da “Huffingtonpost”)
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