DRAGHI STRESSATO DAL CONTROCANTO DI SALVINI: DALL’EUROPA ALLA PANDEMIA, DAI MIGRANTI AL CAPO DELLA POLIZIA, NON C’E’ GIORNO CHE NON FACCIA UNA POLEMICA
NON SI INVITANO BULLI E RAZZISTI AL GOVERNO, CON LORO SI APPLICA IL CODICE PENALE, QUANDO LO CAPIRETE SARA’ SEMPRE TROPPO TARDI: VALE PER DRAGHI MA ANCHE PER LE SEDICENTI DESTRE E SINISTRE CHE HANNO ABDICATO AI LORO VALORI
In poche ore stamattina Salvini aveva già messo a posto tutti. Non si era arrivati neanche all’ora di pranzo che già contestava la linea del governo sulle misure anti-covid, attaccava l’Europa sui vaccini, scatenava l’offensiva sul capo della Polizia e impartiva ordini sui progetti da portare avanti al Viminale.
Il tutto quasi nelle stesse ore in cui chi è titolato a trovare soluzione a quei problemi, cioè l’esecutivo, i suoi ministri e soprattutto il premier, è impegnato in riunioni appositamente convocate. Un controcanto continuo, che va avanti praticamente dal giorno del giuramento.
Forse i toni si sono lievemente abbassati martedì scorso, dopo l’incontro con Draghi, che appunto aveva chiesto alla leader della Lega, come ai membri del suo governo, un atteggiamento prudente sulla pandemia, evitando fughe in avanti e inutili risse.
Un incontro che il premier deve aver ritenuto necessario dopo che il giorno prima Salvini aveva manifestato, con tanto di maglietta, per chiedere la riapertura dei ristoranti la sera, un “ritorno alla vita”, poche ore prima del Consiglio dei ministri.
Ma già da mercoledì l’ex ministro aveva ripreso a cannoneggiare. E oggi di nuovo. Così, proprio mentre i ministri Speranza e Gelmini incontravano le Regioni per spiegare la necessità di tenere alta la guardia e prorogare fino a Pasqua il dpcm con le misure restrittive, lui declamava il suo dissenso: “Mi rifiuto di pensare ad altre settimane o mesi di chiusura. Se ci sono situazioni locali si intervenga, ma parlare già oggi di una Pasqua chiusi in casa, di chiusure, non mi sembra rispettoso degli italiani”.
E siccome nel primo pomeriggio Draghi parteciperà ad un impegnativo Consiglio europeo (il suo primo) sulla pandemia e i vaccini, Salvini ha pensato bene di chiarire l’antifona.
“L’Europa ci aveva promesso vaccini che non arrivano, quindi vediamo di fare da soli”, ha detto riferendosi anche all’incontro al Mise tra Giorgetti e Federfarma, previsto nel pomeriggio. E si sta occupando anche di risolvere il problema Alitalia: “Ci sono investitori privati che si stanno riaffacciando, io personalmente sto dialogando con alcuni di questi”. A che titolo non si sa.
E poi c’è il cavallo di battaglia del Viminale. Il leader leghista celebra la sua vittoria: aver riportato al ministero dell’Interno come sottosegretario Nicola Molteni, uno dei firmatari dei suoi famosi Decreti sicurezza, poi modificati dal governo giallorosso.
E quindi la ministra Lamorgese spalanchi bene le orecchie perchè lui ora le spiega cosa, grazie alla Lega, bisognerà fare al Viminale: “Sono contento che da oggi un uomo di legge come l’avvocato Molteni torni in quel ministero, perchè di alcuni dossier che avevamo lasciato aperti e quasi pronti sul tavolo, penso al taser e alla pistola elettrica, non si ha più notizia”.
Dulcis in fundo vuole interferire nella nomina del nuovo capo della Polizia, dopo la nomina di Gabrielli a sottosegretario con delega ai Servizi. Certo, concede, “sceglierà il ministro per il meglio, ma noi daremo il nostro contributo di idee, proposte e soluzioni in quello, così come in tutti i ministeri. Noi siamo qui per risolvere i problemi”.
Ma il sospetto è che il controcanto continuo più che risolvere possa creare problemi al governo, impegnando Draghi in un grande sforzo di pazienza.
E mettendo a dura prova la tenuta della sua coalizione. Basta guardare la reazione di Zingaretti: “Salvini porta l’Italia fuori strada. Buon senso e coerenza è avere una linea indicata dal governo e rispettarla. Così si sta in una maggioranza”.
(da “La Repubblica”)
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