DUEMILA PROPOSTE DI LEGGE IN 100 GIORNI: IN TESTA PD, PDL E LEGA, ULTIMI I CINQUESTELLE
LAVORO, SANITA’, GIUSTIZIA, GIOCHI: UNA PIOGGIA DI PROPOSTE INONDA LE CAMERE: MA SOLO UNA SU CENTO VA IN PORTO
1.929 proposte in tutto: 1.134 alla Camera e 795 al Senato, in media circa 25 al giorno.
Dopo oltre tre mesi e a quasi cento giorni dall’insediamento del nuovo parlamento, a tanto ammontano le proposte di nuove leggi depositate da deputati a senatori a Montecitorio e palazzo Madama.
Proposte che toccano tutti i settori della vita politica e della società , dalla giustizia al lavoro, dalla sanità alle carceri, dall’economia ai giochi di azzardo, che “L’Espresso” ha passato in rassegna in un articolo che compare nel numero in edicola e che offrono un’idea di quali sono per la classe politica le priorità del Paese. Il settimanale ha anche stilato alcune classifiche.
Per quanto riguarda i temi più gettonati dai parlamentari nelle loro proposte, in testa alla graduatoria ci sono i temi legati al diritto e alla giustizia (277 progetti di legge).
A seguire, il lavoro e la salute e, immancabili, le riforme dell’ordinamento dello Stato. A fare la parte del leone, forte dei suoi 401 parlamentari, è naturalmente il Pd, con 730 proposte.
Seguono il Pdl e la Lega, terza in questa graduatoria, ma in testa se si considera la media delle proposte di ciascun parlamentare: quasi otto a testa.
Non sorprende perciò se i due primatisti alla Camera e al Senato sono entrambi del Carroccio: Davide Caparini (58 proposte) e Giacomo Stucchi (83).
Per quanto riguarda invece i parlamentari del Movimento 5 Stelle, sono quasi in coda alla classifica e ultimi come media individuale.
Non brillano nemmeno i big dei vari partiti.
Da quando non è più premier, Mario Monti per esempio non ha trovato il tempo per firmare una legge.
Idem per Silvio Berlusconi e Angelino Alfano.
Nel centrodestra annaspano anche i capigruppo Renato Brunetta e Renato Schifani, autori di una proposta-fotocopia per istituire la commissione Antimafia.
Brunetta ha solo fatto mezzo passo in più, chiedendo con Mara Carfagna l’aggravante per i reati connessi alle discriminazioni razziali, sessuali o religiose.
Quanto alla sinistra, Pier Luigi Bersani ha presentato la proposta per la modifica del Porcellum e per concedere la cittadinanza ai figli degli immigrati, che doveva essere la prima legge del suo esecutivo.
Enrico Letta (due proposte in tutto), prima di essere chiamato a Palazzo Chigi ha invece puntato sui cervelli in fuga, proponendo incentivi per favorirne il rientro.
Nichi Vendola prima di dimettersi da deputato ha cavalcato immigrazione, matrimoni e adozioni gay.
Male invece Guglielmo Epifani, la cui attività legislativa risulta nulla, come quella di Pier Ferdinando Casini, mentre Giulio Tremonti ha riproposto la separazione fra banche commerciali e d’affari per fissare, così ha scritto, «un limite allo strapotere del capitalismo finanziario».
Primo Di Nicola e Paolo Fantauzzi
(da “l’Espresso)
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