E DOPO TANTE CHIACCHIERE MACRON STRACCIA MARINE LE PEN DI 17 PUNTI: 58,6% – 41,4%
VINCE L’EUROPA, SCONFITTO PUTIN E I SERVI SOVRANISTI… MELENCHON DETERMINANTE ORA PUNTA A UNA NUOVA POLITICA SOCIALE
Emmanuel Macron è stato rieletto all’Eliseo. I francesi hanno così confermato la fiducia al presidente per altri 5 anni con una maggioranza schiacciante di oltre 17 punti.
Per le proiezioni il presidente uscente ha ottenuto il 58,6%, contro Marine Le Pen che si attesterebbe al 41,4%.
Macron, nel suo discorso della rielezione, ha promesso “una nuova era” in Francia che non sarà “il proseguimento dei 5 anni che si chiudono”: “Nessuno sarà lasciato indietro, dovremo rispondere alla rabbia del Paese”, ha promesso Macron, affermando di sperare che si possa “vivere più felici in Francia”.
Macron ha auspicato anche “l’invenzione collettiva di un nuovo metodo per 5 anni migliori al servizio del nostro Paese, dei nostri giovani”.
La vittoria di Macron è arrivata grazie anche ai voti di Jean Luc Melenchon, terzo arrivato al primo turno.
Secondo Ipsos, il 42% degli elettori che al primo turno hanno votato per Melenchon hanno scelto di appoggiare Macron, mentre il 17% ha appoggiato Marine Le Pen.
Macron è il quarto presidente della Repubblica francese a ottenere un secondo mandato.
Prima di lui sono stati rieletti il socialista François Mitterrand, nel 1988, e il gollista Jacques Chirac, nel 2002, quando al ballottaggio batté il padre di Marine Le Pen, Jean Marie.
Anche Charles De Gaulle fu eletto due volte alla presidenza, l’8 gennaio 1959 e l’8 gennaio 1966. De Gaulle non completò il secondo mandato e si dimise il 28 aprile del 1969.
Alla pubblicazione dei dati, in cui il vantaggio di Macron è fuori discussione, è scoppiata la gioia dei suoi sostenitori al comitato elettorale di Campo di Marte, mentre fischi e delusione hanno invaso la sede del quartier generale di Le Pen.
Ai piedi dello Champ-de-Mars, sotto alla Tour Eiffel, oltre a tanti militanti pro-Macron, tre suoi ministri, Clément Beaune (Affari europei), Eric Dupont-Moretti (Giustizia) e Jean-Yves Le Drian (Affari Esteri).
Nei prossimi giorni, come prassi e come confermato dallo stesso interessato, il premier in carica, Jean Castex, si dimetterà in attesa delle elezioni legislative del 12 e del 19 giugno. Se Mélenchon riuscirà nell’impresa di coagulare i reduci della sinistra e ottenerne l’appoggio (“eleggetemi premier”, ha detto dopo la chiusura delle urne), la prospettiva è quella di una coabitazione – presidente centrista e liberal con premier di sinistra radicale
Se Macron darà vita al suo nuovo movimento politico ed ottenesse la maggioranza anche alle legislative, partirebbe il toto-premier: escluso un ritorno di Edouard Philippe, in pole position per il dopo-Macron nel 2027, si fa il nome dell’attuale ministro dell’Agricoltura, Julien Denormandie.
(da agenzie)
Leave a Reply