E’ FRATTURA, LA LIGA VENETA CON TOSI: “NON ACCETTIAMO IL COMMISSARIAMENTO IMPOSTO DA MILANO”
TERMINATO IL CONSIGLIO FEDERALE CON LA MOSSA DI TOSI: NON FA APPROVARE LISTE PROPRIE, VUOLE CHE SIA SALVINI AD ASSUMERSI LA RESPONSABILITA’ DELLA ROTTURA
La Liga Veneta di Flavio Tosi dice “no al commissariamento” imposto dal consiglio federale della Lega Nord di Matteo Salvini.
E’ l’ultimo atto dello scontro tra il sindaco di Verona e il segretario del Carroccio che duellano sempre sull’orlo dello strappo definitivo.
Ma la decisione di Tosi di non fare approvare dal consiglio “lighista” liste proprie – che a via Bellerio avrebbero letto come un atto di sfida – può essere interpretata come una mossa interlocutoria per tornare al tavolo della trattativa.
E lo si capisce dalle parole del “commissario” Giampaolo Dozzo, voluto da Salvini, al termine del consiglio della Liga Veneta: “Lo spazio per ricucire potrebbe esserci”. Uno spazio in ogni caso limitato in quanto, secondo fonti interne al partito, “la pazienza di Matteo non andrà oltre domenica”.
La decisione del consiglio della Liga arriva in tarda serata, al termine di una giornata convulsa.
Il tentativo di riconciliazione, organizzato in gran segreto a pranzo in un ristorantino a Milano, è fallito: Salvini e Tosi non trovano quell’accordo in extremis che avrebbe dovuto ricucire la “spaccatura profondissima” che li separa sulla formazione delle liste della Lega in Veneto a sostegno del governatore uscente Luca Zaia.
Insomma, un tentativo di far slittare la questione. Anche se a Milano si guarda con sospetto all’ennesimo rinvio. È questo il tempo che avranno a disposizione i pontieri per trovare una mediazione tra Salvini e Zaia. Il ruolo di «ambasciatori» lo ricoprono il capogruppo al Senato Gian Marco Centinaio e la deputata Patrizia Bisinella: è a loro – il primo vicino a Salvini, la seconda a Tosi – che si deve il pranzo di oggi a Milano. La via d’uscita, ferma restando l’opposizione del segretario della Lega ad una lista Tosi in una larga coalizione pro-Zaia, potrebbe essere l’inserimento di candidati tosiani nella lista della Lega Nord.
Ipotesi, quest’ultima, che non piace al governatore uscente.
La sfida, a questo punto, si consumerebbe nelle urne.
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