E’ IL COSTITUZIONALISTA GENOVESE DANIELE GRANARA L’AVVOCATO DEGLI ESPULSI DEL M5S CHE FANNO CAUSA AI VERTICI DEL MOVIMENTO
“VIOLATO L’ART 67 DELLA COSTITUZIONE CHE STABILISCE LA LIBERTA’ DI ESERCIZIO DEL MANDATO PARLAMENTARE”… “NON POTEVANO ESSERE ESPULSI NE’ DAL GRUPPO PARLAMENTARE, NE’ DAL M5S”
“Ci tengo a precisare che si tratta di un principio sia di libertà politica, una declinazione politica del principio essenziale democratico in cui tutti noi crediamo. Prevedere un automatismo fra l’espulsione dal movimento politico e l’espulsione dal gruppo parlamentare, significa violare una precisa norma costituzionale che è quella dell’articolo 67, che è la garanzia della Libertà di esercizio del mandato parlamentare di fronte al popolo italiano”.
Lo ha detto l’avvocato Daniele Granara, difensore di un gruppo di Senatori del Movimento 5 Stelle che hanno deciso di fare causa collettiva contro la loro espulsione dal Movimento e dal gruppo parlamentare del Senato dopo il loro voto contrario al Governo Draghi.
“Dobbiamo ricordarci che tutti i parlamentari, nessuno escluso, sia alla Camera sia al Senato rappresentano la Nazione e la rappresentano con la loro coscienza”.
Si può dire che il lo statuto del MoVimento 5 Stelle potrebbe avere delle falle costituzionali? “Questo è quanto si sostiene, assolutamente sì, e credo che Movimento 5 Stelle farà bene in questo caso a fare una riflessione perchè si tratta di un principio molto importante. Si tratta di un principio che è strettamente connesso alla democrazia costituzionale e alla democrazia parlamentare in specie”.
“Questo principio costituisce l’ancoraggio di libertà politica senza di esso non c’è libertà politica. Penso che noi stiamo affrontando argomenti di grande rilievo costituzionale, e grandi questioni di principio, non si può banalizzare su queste cose. Nella storia del nostro Paese, ha portato in passato a grandi sventure. Non dobbiamo augurarci sventure, dobbiamo augurarci che il paese esca dallo stato di crisi in cui si trova, che è una crisi prima di tutto di carattere giuridico-costituzionale”.
Azioni legali, quindi, che stanno prendendo piede in Parlamento per promuovere una “class action”. Un gruppo di 5 senatori ha infatti iniziato una raccolta di deleghe per avviare un ricorso collettivo in Tribunale e chiedere una sospensiva dei provvedimenti di espulsione dal Movimento.
A presentare l’istanza sarà l’avvocato genovese Daniele Granara, che domani pomeriggio vedrà i ribelli grillini, almeno quelli che gli hanno affidato il mandato di procedere contro il Movimento 5 Stelle chiedendo l’annullamento della delibera di espulsione.
“Credo che votare in dissenso sulla fiducia a un Governo motivandolo con il programma sulla base del quale si è stati eletti, fermo restando che si può durante il mandato cambiare opinione, sia legittimo. Mi pare che una espulsione di questo tipo – spiega Granara – sia un’autentica forzatura che contrasti anche con i principi costitutivi stessi affermati da sempre dal Movimento 5 Stelle”.
Al gruppo iniziale di senatori che hanno contattato l’avvocato genovese dovrebbero aggiungersi altri parlamentari anche della Camera. “L’incarico mi è stato affidato dal senatore Elio Lannutti. Fino a ieri sera erano di sicuro 5 i senatori intenzionati a far partire la causa, ma oggi so che si sono aggiunte altre persone – fa sapere l’avvocato Granara – È fermo intendimento a presentare un ricorso sia contro il provvedimento di espulsione dal gruppo parlamentare, sia contro l’espulsione dal Movimento”.
Si tratta di due impugnazioni: la prima di fronte alla Commissione contenziosa del Senato, la seconda davanti al Tribunale civile di Roma.
Non è esclusa poi la richiesta di un risarcimento danni. “Il danno di immagine c’è senz’altro: i parlamentari che fanno ricorso si sentono indubbiamente parte del loro Movimento, ne hanno condiviso i principi e le idee”, continua il legale genovese.
(da agenzie)
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