ECCO TUTTI I DETTAGLI DELL’ACCORDO LETTA-CALENDA
RIBADITA L’AGENDA DRAGHI NEL PROGRAMMA, EUROPEISMO, REALIZZAZIONE PNRR, CORREZIONI SU REDDITO CITTADINANZA E BONUS 110%, PRIORITA’ DIRITTI CIVILI E IUS SCHOLAE
Alla fine Carlo Calenda correrà a fianco di Enrico Letta per le elezioni del 25 settembre. Dopo due ore di confronto e una ulteriore trattativa sull’assegnazione dei collegi uninominali, il leader di Azione ha stretto di nuovo la mano al segretario del Pd, dopo le incomprensioni degli ultimi giorni.
Durante la riunione, appena terminata negli uffici dem alla Camera, cui hanno partecipato anche Della Vedova e Magi per +Europa, sono state messe sul tavolo e risolte le questioni che avevano allontanato l’accordo. In particolare, i nomi e il numero dei candidati da presentare nei collegi uninominali da parte delle forze politiche che formeranno la coalizione.
«Abbiamo dimostrato un grande senso di responsabilità», dice Enrico Letta dopo l’accordo siglato con Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova. «L’Italia conta molto di più rispetto ai singoli partiti. Non è immaginabile che dopo l’esperienza del governo Draghi l’Italia passi ad un governo delle destre», ha spiegato il segretario dem in conferenza stampa.
«Siamo solidi e compatti – sottolinea Calenda.- andiamo a vincere queste elezioni, niente è già scritto, da oggi finisce ogni tipo di discussione e polemica, finisce il pre-partita e inizia la vera partita».
Ora, «sarà un campagna elettorale che si fa con due front runner, Carlo Calenda ed Enrico Letta – aggiunge Bendetto Della Vedova (+E) -. Questo non è un centrosinistra ma un centro e sinistra. Abbiamo un obiettivo comune, che non è battere gli altri ma convincere gli italiani che l’Italia merita un destino migliore”. Lo ha detto Bendetto Della Vedova (+E), in conferenza stampa alla Camera. “E’ il lancio di una campagna elettorale che darà grandi soddisfazioni”.
La condizione dell’accordo
Nel testo dell’accordo tra Pd, Azione e +Europa si legge che la totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale.
Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno identificati di comune intesa. «Le parti si impegnano a chiedere che il tempo di parola attribuito alla coalizione nelle trasmissioni televisive sia ripartito nelle stesse percentuali applicate ai collegi». Soprattutto, «si impegnano a non candidare personalità che possano risultare divisive per i rispettivi elettorati nei collegi uninominali, per aumentare le possibilità di vittoria dell’alleanza».
Di conseguenza, «nei collegi uninominali non saranno candidati i leader delle forze politiche che costituiranno l’alleanza, gli ex parlamentari del M5s (usciti nell’ultima legislatura), gli ex parlamentari di Forza Italia (usciti nell’ultima legislatura)».
Il reddito di cittadinanza
Nel “Patto elettorale” tra PD e Azione/+Europa, «le parti condividono e si riconoscono nel metodo e nell’azione del governo guidato da Mario Draghi». I partiti che hanno causato la sua caduta «si sono assunti una grave responsabilità dinanzi al Paese e all’Europa».
Per quanto riguarda le riforme da completare ed emendare dopo l’interruzione traumatica del governo, PD e Azione/+Europa concordano sulla necessità di realizzare integralmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l’Unione europea; improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo al contempo una riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell’Unione Europea che non segni un ritorno alla stagione dell’austerità; non aumentare il carico fiscale complessivo; d) correggere lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il «Bonus 110%” in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi; dare assoluta priorità all’approvazione delle leggi in materia di Diritti civili e Ius scholae».
(da agenzie)
Leave a Reply