ECLISSI NCD: ALFANO SI SALVA MOLLANDO LUPI
SI PENSA AL RIMPASTO: SOLITA IPOTESI CANTONE O MORETTI… QUAGLIARELLO VA AGLI AFFARI REGIONALI
“Maurizio, o ti dimetti oppure il Parlamento ti sfiducia”. Il messaggio era stato recapitato già ieri, ma oggi, nell’incontro a Palazzo Chigi, Matteo Renzi ha proprio posto il suo aut aut al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, finito nella bufera per l’inchiesta sul sistema di corruzione intorno a Expo ed Tav.
La novità è che lì, davanti al premier, nemmeno Angelino Alfano difende Lupi: non più. La strada è segnata.
Lupi ha tempo fino all’informativa di domani mattina alle 11 alla Camera: il premier e i suoi si aspettano che maturi il passo indietro prima di parlare in aula.
E infatti Lupi lo annuncia in serata a Porta a Porta, la ‘terza Camera’: “Mi dimetto domani dopo l’informativa in aula”. E lì nello studio di Bruno Vespa racconta che dopo il “lungo colloquio” di oggi con Renzi, “abbiamo telefonato al presidente della Repubblica ed ho comunicato loro che, dopo l’informativa che ho fortemente voluto domani in Parlamento, rassegnerò le mie dimissioni”.
Ma Lupi insiste, sapendo bene di smentire Renzi o almeno i retroscena che il premier ha lasciato trapelare: “Non mi ha mai chiesto di dimettermi, lo faccio per salvaguardare la mia famiglia: attaccate me ma lasciate stare mio figlio…”.
E’ una coda velenosa, perchè c’è tanto tanto veleno dietro il gesto di Lupi, veleno nei confronti di Renzi che lo ha messo alla porta senza nemmeno chiederlo in forma pubblica.
Anzi: l’informativa di domani alla Camera si terrà mentre il premier è lontano, a Bruxelles per il Consiglio Europeo: non sarà lì in aula a metterci la faccia, dicono furiosi da Ncd.
Furiosi per aver perso un ministero pesantissimo, come quello delle Infrastrutture. E perchè in procinto di guadagnarne uno leggerissimo, come gli Affari Regionali.
Perchè a Palazzo Chigi matura la sostituzione di Lupi.
Alle Infrastrutture potrebbe arrivare Raffaele Cantone. O in subordine Mauro Moretti, ex ad di Fs, messo a capo di Finmeccanica da Renzi l’anno scorso: gira anche il suo nome per il dopo-Lupi.
E’ questo il piano di Renzi che è stato esposto agli interlocutori di Ncd, Lupi e Alfano, oggi a Palazzo Chigi.
Al Nuovo Centrodestra, nello specifico a Gaetano Quagliariello, verrebbe assegnato il dicastero degli Affari Regionali, vacante ormai da quasi due mesi, dalle dimissioni di Maria Carmela Lanzetta il 30 gennaio scorso.
Invece la Struttura di missione del ministero delle Infrastrutture, finita nel mirino dell’inchiesta giudiziaria, passerebbe alle dipendenze di Palazzo Chigi, il vecchio piano di Renzi fallito per l’opposizione di Lupi, come si evince dalle intercettazioni.
Cantone, il presidente dell’autorità anti-corruzione, sarebbe la carta che Renzi vuole giocare per recuperare il credito perduto in questi giorni di maretta mediatica intorno a Lupi, descritto nell’inchiesta come il ministro che faceva da garanzia politica agli affari del ‘Sistema’ capitanato da Ercole Incalza, ex capo struttura al ministero, e l’imprenditore Stefano Perotti.
Cantone, l’ex pm anti-Camorra che Renzi ha preso con sè a Palazzo Chigi già nei primi mesi di governo, cancellerebbe l’onta di un ministro che, secondo quanto trapela dalle intercettazioni, avrebbe usato il suo status per trovare lavoro al figlio, giovane ingegnere.
Ma per la sostituzione di Lupi gira anche il nome di Mauro Moretti, amministratore delegato di Finmeccanica che Renzi avrebbe voluto alle Infrastrutture dall’inizio dell’avventura di governo.
Si vedrà . Perchè se è finita la telenovela su Lupi, è appena iniziata quella sul rimpasto. Lo stesso Lupi mette in chiaro a Porta a Porta che la questione non è chiusa: “Credo che sia interesse di Matteo Renzi non indebolire la coalizione, non dare l’impressione e la ragione politica di indebolire questo governo che non è un monocolore del Pd. Con Matteo Renzi ci siamo dati appuntamento per domani quando rientrerà dal Consiglio Europeo per discutere con me ed Angelino Alfano su come non fermare l’azione del governo”.
Il boccone è indigesto e Ncd non vuole ingoiare subito. E’ chiaro.
Tanto più che quello del rimpasto potrebbe essere un affare da sbrigare solo dopo le amministrative, dunque a giugno.
Nel frattempo Renzi assumerebbe l’interim delle Infrastrutture ed essere lui da solo a tagliare il nastro all’inaugurazione dell’Expo 2015.
In effetti, l’immagine di Lupi che taglia il nastro dell’esposizione il primo maggio è quella che più ha disturbato i sogni del premier in questi giorni: figuraccia internazionale.
C’è da dire che nei giorni scorsi, era stata presa in considerazione anche l’ipotesi dello spacchettamento del ministero di Lupi: Trasporti, da assegnare ad un esponente del Pd (Moretti?), e Infrastrutture, che sarebbero rimaste a Ncd.
Ma è stata sufficiente la graticola mediatica di questi giorni, sulla quale sono finiti Lupi e di conseguenza il premier e il governo, per capire che questo non poteva essere un piano sufficiente per la ‘rinascita’ dell’esecutivo del cambiamento.
Dunque, l’ipotesi dello scorporo ha perso quota, almeno dal punto di vista del premier. Ed è risalita l’ipotesi Cantone, la carta mediatica più vincente per chiudere la più brutta settimana del governo Renzi.
Dopo l’incontro con Lupi e Alfano, il presidente del Consiglio parte per il consiglio europeo di Bruxelles fiducioso che l’affaire si risolverà , con il passo indietro di Lupi. Del resto, è stato il Partito Democratico a insistere affinchè l’informativa del ministro si tenesse domani: un modo per accelerare i tempi e metterlo alle strette, pur senza una presa di posizione pubblica di Renzi sul caso.
Il presidente del Consiglio continua a tacere sull’argomento, parla e detta ‘aut aut’ solo nei colloqui privati, come stamane direttamente con Lupi a Palazzo Chigi.
Per non rischiare di aprire una crisi di governo con Ncd, dicono i suoi.
Tanto che con Lupi e Alfano, Renzi avrebbe usato l’argomento ‘minoranza Pd’.
Della serie: non posso garantire in aula, non tengo il partito sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni. Gianni Cuperlo stamane è stato chiaro: “Lupi lasci”. E stavolta, indirettamente, è venuto in aiuto al premier. Chi l’avrebbe mai detto?
(da “Huffingtonpost”)
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