EDITORIALE
COME COMPLICARSI LA VITA E VIVERE FELICE E CONTENTI NELLA PROPRIA ILLUSIONE
Se fossimo presuntuosi scriveremmo che i fatti ci stanno dando ragione. Dato che ci limitiamo a interpretare quello che pensa una vasta fascia di elettori del Centrodestra siamo solo orgogliosi di dare loro una voce, sperando che qualcuno lassù ci ascolti e si metta una mano sulla coscienza. Un po’ di vita politica vissuta e soprattutto il “vivere tra la gente” ci fa andare spesso controcorrente: essere soli a sostenere tesi che giudichiamo giuste non ci preoccupa per nulla, ci spaventano di più le ” cattive compagnie”. Andiamo al dunque: dopo giorni di “lesa maestà “, Silvio Berlusconi da vero e unico (purtroppo) leader del centrodestra ha capito una cosa: il reato di immigrazione clandestina è dannoso e controproducente. Basta il reato amministrativo e l’espulsione. Bene. Punto secondo che sta per capire: l’aggravante della pena maggiorata di un terzo nel caso che il reato sia commesso da un irregolare non sta giuridicamente in piedi, al primo ricorso alla Corte Costituzionale crollerà come un birillo, in quanto non esiste che a parità di reato, un irregolare sia trattato diversamente da un italiano.
Prima domanda: era necessario “forzare” il decreto in tal modo per rimediare due brutte figure? No e Bossi, che stupido non è, sta preparando una ritirata dignitosa.
Ora tocca alle intercettazioni. Berlusconi promette 5 anni di galera a tutti: magistrati, giornalisti, chiunque ordini intercettazioni o le diffonda. Salvo che per indagini su mafia, criminalità e terrorismo. Anche qui si passa da un estremo all’altro senza un minimo di buonsenso.
Nel 2007 il Ministero della Giustizia ha speso 224 milioni di euro in intercettazioni, un terzo del suo bilancio, una cifra assurda: spesso per intercettare veline, attricette, arbitri e per farsi i cazzi degli altri senza motivo. Questo è vero e bisogna porre un freno, come non è giusto che qualsiasi verbale di intercettazione o interrogatorio il giorno dopo sia pubblicato su tutti i giornali, evidenziando spesso dettagli morbosi per acchiappare lettori in crisi di astinenza da scoop. Si incida qua, dice il buon senso. Ma vietare le intercettazioni per i casi di corruzione e concussione ( ben ha fatto Castelli a dichiararsi perplesso), o per reati come pedofilia, estorsione, aggiotaggio, insider trading, vuol dire ostacolare la Giustizia e non tutelare il cittadino. Concordiamo con Giulia Buongiorno quando dice che ” le intercettazioni non possono essere usate come reti da pesca per trovare reati, ma strumento per investigare su una notizia di reato”. Ma vietare la possibilità di indagare alla Magistratura anche per reati come la corruzione e la concussione dà un’immagine “insabbiatrice” della volontà del Governo che non condividiamo. Il problema è diverso: il Centrodestra deve semmai fare piazza pulita dei “chiacchierati” e non avrà nulla da temere. E Di Pietro ululerà al vento, questa è la soluzione, non altra.
Aggiungiamo un piccolo esempio, apparentemente diverso. Ministri e sottosegretari si erano impegnati a dimettersi da parlamentari, così aveva chiesto Berlusconi a priori. Tutti d’accordo, ma poi nessuno ha mollato la doppia poltrona. Lo aveva fatto solo Frattini che però ha ora cambiato idea e ha scritto a Fini che non lascia più il Parlamento. E’ questo un segnale di cambiamento? Sapete cosa dovrebbe fare Berlusconi? Convocare i 60 soggetti e dire: qua c’e’ carta e penna, vi do 20 minuti per firmare tutti le dimissioni da Camera o Senato o da ministri e sottosegretari… Al ventunesimo minuto convoco la stampa e annuncio le dimissioni del Governo, così andate tutti a casa perchè mi avete rotto i coglioni. Il consenso per Silvio da parte del popolo arriverebbe al 90 per cento. Questi sono i segnali che gli Italiani si aspettano, non chiacchiere.
Finiamo con il dibattito generato dalla proposta di Berselli e Vizzini di equiparare le prostitute ai delinquenti abituali, prevedendo espulsioni e carcere per le donne e impunità per chi le frequenta. Un emendamento considerato aberrante per Pisanu e infame per Farina, entrambi del PdL. Premesso che conoscendo Berselli da 30 anni ci saremmo stupiti di una sua iniziativa intelligente, se lo scopo è quello di togliere dalla strada lo spettacolo spesso indecente del gozzoviglio notturno di tette e culi basta una semplice legge che vieti la prostituzione per strada. Parafrasando Berlusconi sulle intercettazioni proporrei ” cinque anni di galera per la prostituta sia italiana che straniera che esercita per strada e cinque anni di galera per il cliente che le abborda” …scommettiamo che la prostituzione in strada finisce? Chi vuole la eserciterà a casa e chi vuole andarci suonerà il campanello e non romperà le palle al prossimo. Evitiamo per favore le proposte Santanchè/Maroni di case chiuse, zone a luci rosse ecc. che ci riportano indietro di 50 anni. Di circhi e zoo in Italia ne abbiamo già tanti. C’e’ l’insurrezione per i siti dove portare la monnezza, figuriamoci se un domani non ci sarebbe pure quella per opporsi alle zone a luci rosse.
Almeno Tremonti sta pensando a qualcosa di più serio (come avevano suggerito qualche settimana fa): accordi con le catene commerciali per mantenere bloccati i prezzi dei generi di prima necessità .
Il Centrodestra la finisca di pensare solo a leggi “contro qualcuno” e inizi a predisporre provvedimenti in positivo “per qualcosa” ( case, occupazione, pensioni, giovani): inutile complicarsi la vita quando basterebbe usare il buonsenso del cittadino comune per ottenere il risultato desiderato.
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