ENRICO DICE NO: “DEVE EMERGERE IL MARCIO DI QUESTA OPERAZIONE”
LETTA NON MOLLA: “DEVE ESSERE IL PARTITO A SFIDUCIARMI E A SPIEGARE AGLI ITALIANI I VERI MOTIVI'”
A meno di un’ora dall’inizio della direzione Pd, Letta è irremovibile, dice no: sia alle “dimissioni” sia all’offerta di entrare nel nuovo governo con un dicastero di peso, Economia o Esteri.
È stato un incontro difficile quello tra il premier e i capigruppo del Pd Speranza e Zanda, accompagnati dal Lorenzo Guerini, il portavoce di Renzi. Il loro viene descritto come l’ultimo — o l’ennesimo — tentativo per arrivare a una soluzione diplomatica, prima della direzione: “Le diplomazie – spiega un’autorevole fonte del Pd – sono al lavoro su una mediazione per evitare un esito traumatico”.
Il che significa una cosa sola: pressing su Letta affinchè si dimetta.
L’ufficio stampa del Pd smentisce che ci sia stata un’offerta di ministeri al premier in cambio di un percorso meno traumatico di quello che si prospetta.
Nelle convulse ore prima dello show down si susseguono spifferi “ad arte”, rivelatori della tensione del momento, indiscrezioni, smentite.
Da ambo le parti. Insomma, gioco politico puro.
Fonti affidabili assicurano che i capigruppo stanno cercando di coinvolgere Letta nell’operazione.
Il nuovo governo Renzi nascerà tra lunedì e martedì. E sarà composto da figure che diano il senso del rinnovamento. E forse sono le più facili da trovare. Ma anche da “figure di peso”, politica e istituzionale. L’ingresso di Letta, secondo questo schema, servirebbe a stabilizzare il quadro, rafforzando il governo.
È questo il senso dell’offerta. Respinta, almeno al momento.
Perchè, raccontano a palazzo Chigi, Letta ha intenzione di arrivare al chiarimento vero: “Deve emergere fino in fondo il marcio di questa operazione” è il senso del suo schema.
Sin dall’inizio di questa complessa crisi la sua parola d’ordine è stata “chiarimento alla luce del sole”. Vale ancora.
Deve essere il Pd a cacciare il suo attuale premier. In direzione o in Parlamento.
È sul “come” inizierà il “Renzi 1” — non sul “se” inizierà – che si sta consumando il giorno più lungo in casa Pd.
E il più drammatico. Ormai non è più un fatto di resistenza. Nessuno, nell’inner circle di Letta, scommette che il governo possa andare avanti.
Siamo già oltre. Dopo un voto contro in direzione il premier potrebbe già salire al Colle.
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply