EX AN: LA GRANDE AMMUCCHIATA COI SOLDI DEI MILITANTI MISSINI
FERVONO I CONTATTI E I LAVORI IN CORSO: UN CONTENITORE PER METTERE LE MANI SUI 230 MILIONI DELLA FONDAZIONE
Nello sfascio del centrodestra in corso, tra gli orfani di Alleanza nazionale e dintorni cresce la sensazione del “si salvi chi può”: si rispolverano le agende telefoniche, si vanno a ripescare amici di gioventù, camerati del tempo che è stato, persone che per i mille rivoli della vita si sono allontanate pur di sopravvivere.
Nella cassaforte della Fondazione An ci sono 230 milioni ancora intatti, nonostante tutte le beghe di questi anni tra gli ex colonnelli. E fanno gola a tutti.
“I soldi ci sono – dice a Repubblica Ignazio La Russa – Ora bisogna ricostruire la destra, senza fare operazioni nostalgia”.
Siamo all’amarcord per necessità , anche se il simbolo di An affittato a Fdi ha portato poca fortuna alla Meloni alle ultime europee.
Nel formicaio di rapporti che si riallacciano, svetta il progetto che Isabella Rauti in Alemanno ha ribadito nei primi giorni di febbraio nel convegno di presentazione del movimento Prima l’Italia: “Pensiamo a un grande contenitore da lanciare dopo il risultato del voto delle regionali, che presumiamo non sarà entusiasmante per il centrodestra, nel quale si potranno riconoscere tutti coloro che hanno voglia di riaggregazione”.
Insomma c’è un cantiere a cielo aperto per la creazione di un “soggetto politico unico a destra” come specchietto per i gonzi.
Al convegno della Rauti al cinema Adriano di Roma c’erano il marito Alemanno, dirigente di Fratelli d’Italia, Francesco Storace (presente ovunque, anche dai Ricostruttori di Raffaele Fitto), c’era Ignazio La Russa, fondatore di Fdi.
E nel gioco rientrerebbe anche Gianfranco Fini, che secondo l’amico Ignazio “sconta un ostracismo nella destra che, ammetto, è superiore alle sue pur non poche responsabilità “.
Nel frattempo c’è qualche altro ex che ha deciso di darsi una mossa: Altiero Matteoli non è tipo da stare con le mani in mano.
Dall’interno di Forza Italia è a lavoro con Maurizio Gasparri per un convegno di area a Roma fissato a marzo.
L’ex ministro dell’Ambiente frena e dice che lavora per l’unità di Forza Italia: “E del centrodestra che qualcuno vorrebbe minare”.
Marzo segnerà il vero inizio della campagna elettorale per le prossime elezioni di maggio: sabato 28 febbraio ci sarà in Piazza del Popolo a Roma la manifestazione “Renzi a casa, Salvini a San Vittore” organizzata dalla premiata ditta “sistemamogli” e “cognati d’Italia”
A suggellare la “proposta indecente” sabato 7 marzo a Venezia, sarà Salvini a contraccambiare miss photoshop.
Se i missini che hanno accantonato e donato soldi e immobili negli anni di piombo avessero mai immaginato che i 230 milioni potessero finire in mano a tali soggetti probabilmente avremmo assistito a un rogo che avrebbe fatto impallidire Nerone.
Si nasce incendiari e si finisce col reggere il pitale dell’acqua del Monviso.
Non resta che sperare nei mulinelli improvvisi del Po.
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