“FAVORI’ L’ASSUNZIONE DEL NIPOTE DEL BOSS”: INDAGATA LA PRESIDENTE LEGHISTA DELLA PROVINCIA DI VENEZIA
LA ZACCARIOTTO E IL GUARDIAPARCHI PLURIPREGIUDICATO “CIANETTO” NEL MIRINO DELLA PROCURA
Abuso d’ufficio e falsità ideologica in concorso. Sono questi i reati che la Procura di Venezia contesta a Francesca Zaccariotto nella sua veste di sindaco di San Donà , incarico che ha rivestito fino alla scorsa primavera.
La vicenda che ha portato i sostituti procuratori Carlotta Franceschetti e Walter Ignazitto a iscrivere nel registro degli indagati l’attuale presidente della Provincia di Venezia è quella riguardante l’incarico di guardiaparchi assegnato dalla Giunta della città del Piave al pluripregiudicato Luciano Maritan detto “Cianetto”, nipote del più famoso Silvano, colonnello dell’ex boss della Mala del Brenta, Felice Maniero, considerato regista indiscusso dello spaccio della droga nel Veneto Orientale.
Tutto nasce dal fatto che il Comune aveva dato da lavorare a un ex appartenente alla mala del Brenta, Luciano Maritan, in un progetto di recupero sociale in cui l’uomo era stato inserito con contratto a progetto di 500 ore per 5mila euro per lavorare in un parco cittadino con lo scopo, tra l’altro, di garantire la sicurezza.
A mettere sotto indagine Zaccariotto e la dirigente sarebbe stato il fatto che l’uomo, che ora è in carcere per altre vicende, nel 2012 era stato inserito nel progetto scavalcando una ventina di persone nella graduatoria per il posto di lavoro.
Durante il periodo in cui era occupato avrebbe proseguito nella sua attività di trafficante di droga.
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