FINALMENTE SIAMO PRIMI IN QUALCOSA: L’ITALIA È IL PAESE MEMBRO DEL CONSIGLIO D’EUROPA CON LA QUOTA PIÙ ALTA DI RISARCIMENTI STABILITI DALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI
NEL 2023, SU UN TOTALE DI 52 MILIONI E MEZZO DI EURO, 22 MILIONI E MEZZO RIGUARDANO CASI ITALIANI… TRA LE PROBLEMATICHE DA RISOLVERE LA GESTIONE INEFFICACE DELLE DENUNCE DI VIOLENZA DOMESTICA, L’INQUINAMENTO DELL’ EX-ILVA E LA SITUAZIONE NELLE CARCERI
L’Italia è il Paese membro del Consiglio d’Europa con la più alta quota, in termini di valore assoluto, di risarcimenti stabiliti dalla Corte europea dei diritti umani nel 2023 per le violazioni commesse nei confronti dei propri cittadini, soprattutto quelle legate agli espropri. Su un totale di 52milioni e mezzo di euro in risarcimenti chiesti da Strasburgo, 22 milioni e mezzo riguardano casi italiani.
Alle spalle dell’Italia si trova la Slovacchia, alla quale sono state imposte sanzioni per quasi 5 milioni e mezzo. È uno dei dati contenuti nel rapporto annuale sulle esecuzioni delle sentenze della Cedu stilato dal comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. Dal documento risulta anche che l’8% di tutti i casi che segnalano un problema strutturale, sistemico o complesso e sono sotto la supervisione rafforzata del comitato dei ministri (in attesa che i problemi e le violazioni siano risolte) riguardano cause contro l’Italia.
Percentuali più alte sono state registrate in Ucraina (15%), Romania e Turchia (11%) e in Bulgaria (10%). Tra le problematiche che Roma deve risolvere, nel rapporto sono citate quelle relative alla gestione inefficace e tardiva delle denunce di violenza domestica, la mancanza di misure prese per risolvere l’inquinamento causato dall’ex Ilva a Taranto e la detenzione di persone con problemi di salute mentale in carceri ordinarie, a causa della mancanza di capacità sufficiente negli istituti specializzati per ospitare tali persone.
(da agenzie)
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