FINE DI UN’EPOCA: GASPARRI DICE ADDIO A LA RUSSA
NELLA SEPARAZIONE CONSENSUALE TRA BERLUSCONI E GLI EX AN, GASPARRI ABBANDONA LA RUSSA, DOPO TANTI ANNI DI SIMBIOSI
L’ultima creatura è nata ieri.
Non ha ancora un nome — pare si chiamerà Centro — destra nazionale — ed è già orfana per metà .
Un solitario Ignazio La Russa ha annunciato la sua venuta al mondo: addio “Italia protagonista”, già erede post-predellino di quella “Destra protagonista” che nel ’95 vide mettere i mattoni della fu An.
Si scinde ma resta in coalizione.
Sta con Berlusconi e non ama Mario Monti.
E per la prima volta non ha al suo fianco Maurizio Gasparri.
I più berlusconiani tra i colonnelli dopo vent’anni si separano. “Ho sempre sostenuto le ragioni dell’unità del centrodestra e ho partecipato con convinzione e con ruolo attivo alla fondazione del Popolo della libertà ”, dice l’ex ministro delle Comunicazioni.
Resta per l’unità , dice.
E il suo, pare il disperato tentativo di nascondere i cocci di un partito in frantumi.
Bastava incrociare per le strade di Roma, nei giorni scorsi, uno dei manifesti che pubblicizzavano la kermesse del Teatro Olimpico, la reunion di Italia popolare, i “montiani” del Pdl: li firmava una sfilza di sigle, per lo più sconosciute, fotografia dei capannelli di un centrodestra allo sbando.
C’era la Nuova Italia di Gianni Alemanno, Isabella Rauti e Franco Panzironi. Partecipava Rete Italia, ovvero quel “circuito di amici che, impegnati a vario titolo in politica, guardano con simpatia e desiderio di coinvolgersi nell’azione di Roberto Formigoni”.
Li sponsorizza Maurizio Lupi, già deus ex machina di Costruiamo il futuro (anche se a presiedere il comitato scientifico, qui, ha chiamato il ministro Lorenzo Ornaghi).
E poi c’era L’occidentale , giornale on-line della Fondazione Magna Carta (ovvero di del vicecapogruppo al Senato Gaetano Quagliariello).
All’Olimpico anche i Capitani coraggiosi: Andrea Augello, Roberta Angelilli, Luca Malcotti, Sveva Belviso.
Ancora Fare Italia, creatura dei già finiani Adolfo Urso e Andrea Ronchi.
In pista Riformismo e libertà : Fabrizio Cicchitto, Margherita Boniver, Giuliano Cazzola, benedetti dal sottosegretario Gianfranco Polillo.
E poi Europa e civiltà : sempre longa manus di Formigoni, persegue la “politica della bellezza”.
Infine Fondazione De Gasperi dove ci sono, tra gli altri, Franco Frattini e Guido Crosetto. Crosetto ieri però all’Olimpico non c’era.
Era all’Auditorium della Conciliazione, qualche chilometro più in là , a prendere in braccio Giorgia Meloni e a festeggiare le Primarie delle idee.
Oggi la Meloni però è di nuovo scesa a terra. Risvegliata dalla telefonata di Ignazio La Russa.
In fondo: “Alla Mondadori sono contenti, io ci ho preso gusto: altri due libri”, se si può invitare Sgarbi che minaccia di denudarsi e zio Michele perchè negare una sedia all’uomo a cui tutto si deve?
Fuori dallo schermo si fanno incontri pessimi. Si litiga con Brachino e Corona. Ci si espone agli screanzati da tastiera.
Lei scrive: “Protestooo! Prenderei il treno Italo se solo ci fossero gli orari” e Redfashion, che di Aldo Busi non ha la leggiadria: “Quando raccontai di mio padre, Barbara D’Urso fu brava nell’accompagnarmi con le parole, e i silenzi, giusti”, ribatte cafone: “Hai rotto il cazzo, ma vaffanculo te e Italo”.
In tv è tutto finto. Come nella favole. Biancaneve ha aperto le porte al lupo. E
il lupo, non ha chiesto permesso.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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