FINI: “BERLUSCONI NON VUOLE LA PATRIMONIALE PERCHE’ COLPISCE LUI. NO AL CONDONO CHE PREMIA I FURBETTI, MAI PIU’ CON BERLUSCONI”
IL PRESIDENTE DELLA CAMERA OSPITE DI FABIO FAZIO A “CHE TEMPO CHE FA”: “SUBITO IL DECRETO SVILUPPO, AUMENTARE L’ETA’ PENSIONABILE MA PER CREARE UN FONDO PER L’OCCUPAZIONE DEI GIOVANI, NON PER TAPPARE LE FALLE”…”LA CREDIBILITA’ DELL’ITALIA E’ PARI A ZERO”
«Berlusconi non vuole inserire la patrimoniale nel decreto sviluppo perchè colpisce senza dubbio lui e non, come dice, il suo elettorato che è fatto di impiegati, piccoli commercianti, gente comune».
Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, rispondendo alle domande di Fabio Fazio nel corso della trasmissione “Che tempo che fa”.
Per far ripartire la nostra economia, per Fini, occorre innanzitutto attuare il decreto sviluppo che, sottolinea «resta ancora un’araba fenice. Il decreto deve contenere elementi indispensabili quali appunto una patrimoniale, l’alzamento dell’età¡ pensionabile, ma non il condono perchè ha due difetti: è una una tantum e quindi non è un intervento strutturale e poi premia i furbetti. Spero che non si faccia anche se non è escluso che invece venga attuato».
Parlando dell’età pensionabile ha detto: «Lavoriamo di più, portiamola a standard europei e poi quello che risparmiamo lo mettiamo unicamente nel futuro dei nostri ragazzi».
Se si dice, ha aggiunto, «a un padre o a una madre di lavorare un anno o due in più per fare un fondo per l’occupazione giovanile, allora è più facile che si facciano sacrifici».
Commentando l’attuale crisi economica, Fini ha sottolineato che «siamo in condizione di assoluto e drammatico pericolo».
Ha aggiunto che non crede «che l’Italia possa fallire, ma siamo vicini al baratro che significa recessione e siamo in una fase di stagnazione».
Fini ha spiegato che «di fatto c’è un direttorio franco-tedesco e bisogna chiedersi perchè il terzo grande paese come l’Italia sia fuori dalla porta ad aspettare che Sarkozy e Merkel si mettano d’accordo. La credibilità dell’Italia è sotto zero».
«Temo che andremo a votare con questa legge elettorale che ha un difetto di fondo: l’elettore non sceglie il parlamentare, ma solo lo schieramento e il leader. Con il risultato che molti parlamentari sono insensibili a ciò che accade nella realtà », ha detto Fini.
Proprio una nuova legge elettorale sarebbe una delle prime cose che dovrebbe fare un nuovo governo: «Non penso a un ribaltone – ha detto – il Pdl ha tutto diritto di far parte della maggioranza di un nuovo governo con un nuovo presidente del Consiglio per fare 2-3 cose, non di più e chiedere alle altre forze politiche di sostenerlo. E tra queste c’è una legge elettorale che ridà all’elettore la scelta del parlamentare”
Nicoletta Cottone
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