FINI RADUNA I FEDELISSIMI PER SCIOGLIERE FLI
LA PAROLA FINE SULLA CREATURA POLITICA DI GIANFRANCO FINI POTREBBE ESSERE SCRITTA OGGI IN CALCE A UNA RIUNIONE CHE SI PREANNUNCIA INFUOCATA
Nella sede di via Poli, dove il grosso degli arredi è già stato portato via così come i pc e i televisori presi in leasing, Fini oggi vedrà i suoi per fare il punto sulla debacle elettorale: dei finiani candidati, sono stati eletti i soli Benedetto Della Vedova, Aldo Di Biagio (eletto nella circoscrizione estero) e Mario Caruso.
Fini dovrebbe formalizzare una decisione maturata nei giorni scorsi, anche in virtù delle pressioni arrivate dall’interno del suo stesso partito, da quella che viene definita la componente liberal.
Nelle parole di Fabio Granata, uno dei primi ad abbracciare il progetto di un partito della destra legalitaria e repubblicana, filtra la consapevolezza di un’esperienza al capolinea: «Fini ci ha convocato, non ha voluto anticiparci nulla, andiamo lì per ascoltare. Certo, il clima è di scoramento, ma anche di volontà di rinvincita perchè vedere in Parlamento certi personaggi e noi, che pure ci siamo battuti per la trasparenza, fuori dal Parlamento fa male. Troveremo forme e modi per rilanciare il progetto».
Di scioglimento non vuol sentir parlare Roberto Menia per il quale «il fatto che non siamo in Parlamento non significa che l’esperienza politica di Fli debba finire. Non è un dramma non stare in Parlamento, quando siamo nati abbiamo detto una serie di cose, che non ho intenzione di rimangiarmi: siamo contro una certa destra che paga i senatori, come abbiamo visto in questi giorni, per una destra moderna ed europeista. Si può ancora fare».
(da “il Tempo“)
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