“FINI VUOLE ANDARE VIA? SI ACCOMODI PURE”: IL PREMIER SI CHIUDE NEL BUNKER CON I PROMOTORI
I “PALADINI DELLA LIBERTA'” SONO LECITI, MA “GENERAZIONE ITALIA”, LA NUOVA RETE DI CLUB PROMOSSI DA FINI, RAPPRESENTANO UN PERICOLO…OGNI NOVITA’ PER FAR CRESCERE IL DIBATTITO INTERNO E’ UN DELITTO DI LESA MAESTA’…MEGLIO UN PIZZICOTTO ALLA MINETTI
“Qualcuno mi dice che Fini se ne vuole andare, se così fosse si accomodi pure”: parole e musica di Silvio Berlusconi durante il pranzo per omaggiare i novanta anni di Don Verzè.
L’affermazione deriverebbe semplicemente dall’annuncio dela nascita dei club di “Generazione Italia”, vicina al presidente della Camera, e affidati a Italo Bocchino, che vedranno il battesimo il 1 aprile a Perugia con la partecipazione di 1.200 delegati.
La nuova creatura di Fini è una specie di rete di collegamento tra tutti coloro che si riconoscono nelle sue posizioni, con un modello preciso: “Generation France”, il club messo in piedi dal capogruppo dell’Ump, Jean Francois Copè, colui che punta a prendere il posto di Sarkozy.
In concreto si dispiegherà con il quotidiano on line generazioneitalia.it, quindi l’8 e il 9 maggio con la convention “Destinazione Futuro, uno sguardo all’Italia che verrà “, rivolta a 1.200 delegati, in gran parte eletti locali del Pdl.
Scrive Feltri: “Berlusconi quatto quatto ha fondato i Promotori della Libertà e ora Fini fonda un plotone sul fronte opposto: sono la prova vivente che il matrimonio è stato un fallimento”.
Forse solo Feltri non lo aveva capito fin dal primo minuto, ci voleva poco in effetti a intuire che sarebbe stato solo un cartello elettorale: peccato che in quei mesi Feltri si dedicasse, invece che a denunciare la cosa, ad attaccare il Pd sostenendo che fosse una fusione a freddo.
Salvo ora fare la verginella indignata, ovviamente dal comportamento di Fini., mai dagli errori del premier.
In ogni caso Bocchino annuncia che “Generazione Italia” avrà , oltre che il sito, una associazione con ramificazioni regionali e sarà destinata “ad arricchire il Pdl, arcipelago aperto e liberale”.
I finiani ritengono che “non si tratta di fare un altro partito, ma di fare “il partito” che oggi non esiste.
La reazione dei forzaitalioti sta nelle parole di Straquadanio: “chi insegue cose astratte faccia pure”, e dimostra il grande livello culturale e politico del vertice dei “pedalini della Libertà “, quelli a cui va sempre bene tuto quello che fa e dice il premier.
Sicuramente costoro avranno apprezzato , al pranzo di don Verzè, le barzellette e le storielle del premier, compreso il pizzicotto “scherzoso, ma osè e molto malizioso” che ha dato a Nicole MInetti, la discussa igienista dentale, candidata a forza in Lombardia.
Non siamo amici di Fini, ma tra chi pensa che nel centrodestra occorre discutere e confrontarsi e chi se la cava coi pizzichi e gli spot, pensiamo che sia preferibile la strada intrapresa dai primi.
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