FIRME FALSE M5S PALERMO: LA BUSALACCHI SI E’ AVVALSA DELLA FACOLTA’ DI NON RISPONDERE
SAGGIO GRAFICO CHIESTO DAI PM AGLI INDAGATI… NUTI E MANNINO NON SI AUTOSOSPENDONO
Si sono conclusi a Palermo i primi interrogatori dei militanti coinvolti nell’inchiesta sulle firme false per la presentazione della lista M5S per le elezioni comunali 2012 a Palermo.
Davanti al procuratore aggiunto Dino Petralia e alla pm Claudia Ferrari, la prima a presentarsi è stata l’attivista Alice Pantaleone, interrogata per circa due ore.
Assistita dagli avvocati Gianluca Calafiore e Davide De Caro dopo essere uscita dalla stanza dell’aggiunto Petralia ha detto di essere “più serena”.
Pantaleone, che ha spiegato di non essere più iscritta al Movimento, ha respinto gli addebiti negando di essere stata presente nella sede di via Sampolo la notte del 3 aprile 2012 quando furono ricopiate le firme per la comunali palermitane: “Ritengo di avere chiarito tutto e sono più serena”, ha detto l’ex militante.
Poi è stato il turno di Samantha Busalacchi, che ha trascorso mezz’ora davanti ai pm e ha lasciato la procura senza dire una parola: con i pm si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Busalacchi avrebbe ricopiato le firme originariamente raccolte e inutilizzabili per un errore formale insieme alla deputata nazionale Claudia Mannino e alla parlamentare regionale Claudia La Rocca.
Le firme raccolte per la lista furono 1995. Quelle false e disconosciute dai sottoscrittori sono centinaia.
Al momento, tra gli indagati, solo Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio si sono sospesi dal movimento. La Procura contesta agli indagati il reato previsto dall’articolo 90, secondo comma, del Testo Unico sugli enti locali.
Per accertare le responsabilità i pm hanno chiesto a entrambe le indagate di scrivere a penna qualche parola per fare effettuare il saggio grafico ai periti.
Lunedì sarà la volta dei parlamentari nazionali Riccardo Nuti, che sarebbe stato presente la notte in cui vennero copiate le firme, Claudia Mannino, Francesco Menallo, ex attivista, e il cancelliere che ha attestato falsamente l’originalità delle sottoscrizioni, Giovanni Scarpello.
I pm concorderanno la data dell’interrogatorio del deputato regionale Giorgio Ciaccio, mentre Claudia La Rocca, altra parlamentare all’Ars, Stefano Paradiso e Giuseppe Ippolito che hanno collaborato con i pm e raccontato la vicenda, sono già stati interrogati.
Non si autosospenderanno, come chiesto e richiesto dal blog di Beppe Grillo. Riccardo Nuti e Claudia Mannino, i due deputati M5S finiti nel registro degli indagati per la vicenda firme false a Palermo.
Dunque, salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, tireranno dritti, continuando a sostenere la loro estraneità alla vicenda. Per i tre probiviri -Riccardo Fraccaro, Paola Carinelli e Nunzia Catalfo- all’orizzonte si profila dunque già la prima grana, visto che con ogni probabilità dovranno procedere loro alla sospensione dei colleghi. Il collegio, però, non si riunirà oggi.
Per ora sul tavolo ci sono solo i nomi di Nuti e Mannino, gli unici parlamentari nel registro degli indagati.
Se poi la vicenda dovesse allargarsi, viene spiegato, e coinvolgere a livello giudiziario altri deputati che figurano nella vicenda firme false, la richiesta di autosospensione verrà avanzata anche a loro.
(da agenzie)
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