FIRME FALSE M5S PALERMO: ORA E SEMPRE RESISTENZA
I DEPUTATI MANNINO E NUTI NON NE VOGLIONO SAPERE DI AUTOSOSPENDERSI… LA BUSALACCHI ALLONTANATA DALL’ARS
Sono dieci gli indagati M5S per le firme false a Palermo: ieri la Digos ha notificato gli avvisi a comparire (che contengono gli avvisi di garanzia) ai parlamentari Riccardo Nuti e Claudia Mannino, al deputato regionale Giorgio Ciaccio, al cancelliere Giovanni Scarpello, all’avvocato Francesco Menallo, candidato alle Comunali del 2012 e oggi fuori da M5S. Gli indagati sono in totale 10.
Salvo Palazzolo su Repubblica Palermo racconta che «in queste ultime settimane sono state ascoltate 400 persone in questura, oltre cento hanno messo a verbale il loro disconoscimento della firma. Dopo gli interrogatori, i magistrati potrebbero aprire anche altri filoni d’inchiesta, per accertare la provenienza di alcuni nominativi finiti fra i 1.900 della presentazione delle candidature: nomi rubati, dalle liste per il referendum, e forse anche da altri elenchi su cui si sta indagando».
Non solo: Samantha Busalacchi è stata allontanata dalla collaborazione del gruppo all’Assemblea Regionale Siciliana, come racconta sempre Repubblica Palermo:
Ieri i deputati e i dipendenti, molto legati all’ala che fa riferimento a Giancarlo Cancelleri e Gianpiero Trizzino, e di cui Ciaccio e La Rocca fanno parte, hanno deciso di allontanare Busalacchi.
La collaboratrice Busalacchi nei giorni scorsi ha avuto momenti di tensione con La Rocca, che l’ha apertamente invitata a collaborare sulla vicenda firme false.
Al gruppo non è piaciuta la chiusura assoluta della Busalacchi a qualsiasi collaborazione, a differenza di La Rocca che è stata la prima ad andare a parlare con i magistrati per raccontare quanto accaduto nel 2012 per la presentazione delle liste alle Comunali. Busalacchi ieri è stata convocata da deputati e altri dipendenti dei 5 stelle all’Ars e le è stato comunicato l’invito a non frequentare più gli uffici e a restituire il badge.
Lei, visibilmente colpita, ha svuotato i suoi cassetti ed è andata via. Continuerà a lavorare ma come collaboratrice di Ciaccio, che a sua volta si è autosospeso e da tempo è assente per motivi personali.
Busalacchi comunque è considerata una delle attiviste più presenti, non solo al gruppo ma anche nelle attività della base e in questi giorni è stata presente a Palermo ai banchetti per sostenere il No al referendum costituzionale.
Anche questa una presenza che qualcuno ai vertici non ha gradito, proprio mentre infuria la bufera sulle firme false che la coinvolge.
Intanto Nuti e Mannino non ne vogliono sapere di autosospendersi, come racconta Annalisa Cuzzocrea:
Ma Mannino e Nuti, viene raccontato da alcuni colleghi, vedono nell’autosospensione una sorta di ammissione di colpevolezza, mentre i due continuano a dichiararsi estranei alla vicenda che vede finora dieci indagati. E sono pronti a spiegarsi davanti ai magistrati che li interrogheranno nel fine settimana o all’inizio della prossima.
In realtà , anche lo stesso gruppo parlamentare M5S è diviso sulla vicenda. Il caso firme false, sul quale aveva già indagato la Procura nel 2013 giungendo a un’archiviazione, nasce da una guerra interna al meetup palermitano, e il timore di molti è che la storia finisca in una bolla di sapone, creando però fratture insanabili.
Del resto, Nuti era stato presidente del gruppo M5S alla Camera, rivestendo un ruolo di estrema fiducia. Fiducia che ora, evidentemente, è venuta meno.
E Grillo è determinato a spingersi fino all’allontamento dei suoi portavoce. Così, il movimento è tornato ieri a minacciare gli indagati che non fanno un passo indietro: «Da noi chi sbaglia va via, senza sconti», scrive il blog di Grillo.
Per loro quindi interverrà presto il collegio dei probiviri, che non era ancora stato eletto in occasione della votazione per il nuovo regolamento entrato in vigore alla fine di ottobre.
In più i grillini, prima di affrontare le comunarie, dovranno risolvere un altro problema: chi è la talpa del MoVimento 5 Stelle?
La storia è venuta fuori grazie all’elenco con le firme false inviato alla trasmissione tv di Mediaset, a Luigi Di Maio via mail e alla procura di Palermo.
Ma niente è accaduto per caso: chi si è mosso lo ha fatto con il chiaro intento di danneggiare i parlamentari “romani” e la loro “corrente” in occasione delle comunarie di Palermo.
Per questo in tutto questo bailamme rimane ancora aperta la domanda: chi ha materialmente inviato i fogli che stanno mandando a puttane le Comunarie e il M5S a Palermo?
E visto che un documento del genere non può non essere posseduto da un “interno” al gruppo che forse già era interno nel 2012, quale convenienza ne ha avuto o ne avrà ?
(da “NextQuotidiano”)
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