FLOP DI ASCOLTI PER SALVINI A PORTA A PORTA, APPENA UN MILIONE A SENTIRE IL SUO DISCO ROTTO
DA SHARE DEL 18% E PERSINO DEL 24% E’ PRECIPITATO ALL’11%… E MORISI NON PARLA PIU’ DI BOOM D’ASCOLTI
Il grande ritorno di Matteo Salvini a Porta a Porta non è andato bene. Forse la colpa è stata della scenetta con l’analcolico biondo bevuto assieme a Bruno Vespa nella simpaticissima scenetta in anteprima della puntata.
I dati di ascolto parlano chiaro: ieri in seconda serata “Porta a Porta” ha ottenuto 1 milione 96 mila spettatori con l’11.4 di share.
Al punto che il deputato PD Michele Anzaldi su Twitter scrive che «per ampia parte del comizio senza contraddittorio del leader Lega, 6 punti in meno dell’esordio 2018».
L’effetto Salvini (come lo chiamava Morisi) ha smesso di pompare? È presto per dirlo, ma è vero quello che dice Anzaldi.
L’11 settembre 2018, puntata d’esordio in seconda serata della ventiquattresima stagione di Porta a Porta il programma di Vespa aveva realizzato il 17.3% di share con 1.563.000 spettatori.
Un anno dopo oltre mezzo milione di spettatori sembra aver perso l’entusiasmo per le gesta del Capitano.
All’epoca Salvini si era presentato in televisione per raccontare la sua verità sull’immigrazione, giudici e soldi della Lega (i 49 milioni). Ieri Salvini ha provato a raccontare qualche balla sui migranti e ha preferito non raccontare la sua verità sui rapporti del suo ex collaboratore Savoini con certi russi incontrati a Mosca.
Forse gli italiani si sono stufati di ascoltare il disco rotto di Salvini che oltretutto non è più ministro e quindi ha perso un po’ di fascino?
Oppure dopo 14 mesi di nulla quasi assoluto il leader della Lega è ormai spompato?
E’ un dato di fatto che ieri di nottambuli salviniani ce ne fossero meno che l’ultima volta.
Così come è interessante notare che questa volta le pagine ufficiali della Lega non abbiano parlato del BOOM DI ASCOLTI del Capitano.
I dati di ieri impallidiscono in confronto al 22,6% di share (non 24,5% come è scritto nel post qui sotto) che Porta a Porta aveva fatto l’11 febbraio scorso, sempre in seconda serata.
C’è da dire che nell’occasione il programma di Vespa aveva beneficiato del boom di ascolti del Commissario Montalbano (44,9%).
E pure in un altra occasione Salvini aveva fatto un “record” di ascolti quando sempre a Porta a Porta in seconda serata lo share era arrivato al 18% (1.711.000 spettatori). Era il 10 gennaio 2019. Il giorno dopo Salvini postava soddisfatto la notizia dei dati d’ascolto prontamente rilanciati da uno dei membri del “Team comunicazione del Senatore Matteo Salvini”.
Tutti festeggiavano il record di ascolto stagionale. Salvini bucava il video e chiudeva i porti come se non ci fosse un domani. Come se il governo avesse davvero dovuto durare per cinque anni.
Poi si è scoperto che i porti li chiudeva per finta e forse qualcuno ha cominciato ad accorgersi che va bene gli ascolti STRATOSFERICI e le prestazioni maiuscole nei salotti televisivi, va bene proverbiali folle oceaniche nelle piazze ma forse era il caso che Salvini iniziasse a lavorare al Viminale (curiosamente in quel periodo ci andò davvero pochino).
E con lo share alle stelle e il vento dei sondaggi in poppa qualcuno deve aver deciso che era ora di passare all’incasso. E Salvini ha fatto all in mettendo sul piatto i suoi sette ministeri (era un bluff, non li ha messi davvero). E così il fenomeno ha cominciato a sgonfiarsi.
Il disco ormai è gracchiante, ha sempre il suo stile, ma come dire, non è più al passo coi tempi.
(da agenzie)
Leave a Reply