FONDI LEGA, IL COMMERCIALISTA SCILLIERI CHIEDE DI PATTEGGIARE TRE ANNI E OTTO MESI CON 85.000 EURO DI RISARCIMENTO
NEL SUO STUDIO DOMICILIATA LA LISTA “PER SALVINI PREMIER”… DIVENTEREBBE TESTIMONE NEL PROCESSO CONTRO I COMMERCIALISTI MANZONI E DI RUBBA
Dopo il prestanome Luca Sostegni (patteggiato a 4 anni e 10 mesi) un mese fa, anche altri due protagonisti dell’affaire Lombardia Film Commission hanno chiesto di patteggiare. Per il commercialista Michele Scillieri, nel cui studio è stata domiciliata la lista “Per Salvini premier”, la richiesta fatta al gip è di tre anni e otto mesi con 85 mila euro di risarcimento. Per il cognato di Scillieri, Fabio Barbarossa, di due anni e due mesi con trentamila euro di risarcimento.
Ora le istanze saranno valutate dal giudice per le indagini preliminari. L’eventuale accoglimento delle richieste di pena, concordata con la procura farebbe uscire i due soggetti – accusati di peculato ed evasione fiscale – dall’inchiesta, ma permetterebbe ai magistrati titolari dell’indagine (il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi) di utilizzare le loro testimonianze – con l’obbligo di dire la verità – nel processo contro gli altri tre indagati, i due revisori contabili della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni e l’imprenditore Francesco Barachetti. Per loro, tutti ancora ai domiciliari, la procura si appresta a chiedere il giudizio immediato.
Secondo l’accusa, Manzoni e Di Rubba, insieme a Scillieri, sarebbero gli architetti dell’operazione sull’immobile di Cormano, a nord di Milano, individuato come nuova sede della Lombardia Film Commission, di cui Di Rubba era presidente. L’immobile venne acquistato da una società sull’orlo del fallimento, Paloschi srl, intestata a Sostegni ma gestita di fatto da Scillieri, senza effettuare alcun pagamento. Il denaro incassato dalla Regione Lombardia per l’acquisto – circa 800 mila euro – venne invece dirottato nelle tasche dei tre soggetti privati. “Una distrazione di denaro pubblico”, aveva scritto il gip Giulio Fanales disponendo i domiciliari per i tre, lo scorso settembre.
Secondo le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, gli 800 euro tornarono ai due revisori contabili leghisti anche attraverso pagamenti all’imprenditore Francesco Barachetti, per lavori mai realizzati. Barachetti, che da semplice idraulico è diventato in pochi anni un colosso dell’impiantistica, è considerato “personaggio legato a Di Rubba e Manzoni e più in generale al mondo della Lega”. E molte Sos (segnalazione di operazioni sospette) dell’Antiriciclaggio di Banca d’Italia, lo indicano come l’imprenditore a cui arrivano i fondi distratti dalla Lega e poi dirottati da lui a società e altri soggetti vicini al Carroccio.
(da agenzie)
Leave a Reply