FONDI RUSSI AI PARTITI, WASHINGTON RISPONDE ALLE POLEMICHE: “NON DAREMO ALTRI DETTAGLI”
URSO (COPASIR) AMBIGUO: “AL MOMENTO L’ITALIA NON RISULTA, MA LE COSE POSSONO CAMBIARE”
«Ho convocato una riunione del Copasir venerdì perché sono convinto che da qui a due giorni avremo più informazioni» sul rapporto dell’intelligence Usa che riferisce di finanziamenti della Russia a partiti di Paesi esteri.
Lo ha detto il presidente del Copasir Adolfo Urso a margine di un punto con la stampa italiana a Washington. Il senatore di Fratelli d’Italia ha ribadito che “al momento l’Italia non risulta tra i Paesi coinvolti «ma le cose possono sempre cambiare». Per questo «approfondiremo la questione con Franco Gabrielli nei prossimi giorni».
«Non entreremo nello specifico delle informazioni di intelligence, ma siamo stati chiari in merito alla nostra preoccupazione sull’attività della Russia per influenzare il processo democratico in vari Paesi nel mondo, compreso il nostro». Il Dipartimento di Stato degli Usa fa sapere tramite un suo portavoce che, appunto, non fornirà altri dettagli sulla revisione dei servizi segreti sui finanziamenti russi a determinate forze politiche straniere.
Le indagini hanno portato alla luce i trasferimenti per oltre 300 milioni di dollari a candidati e partiti in 24 Paesi di tutto il mondo a partire dal 2014.
«L’influenza politica russa pone una sfida importante agli Stati Uniti e ad altre democrazie nel mondo», continuano dal Dipartimento, «abbiamo lavorato per renderla pubblica dopo averla scoperta. Dobbiamo lavorare con i nostri alleati nel mondo per rivelare gli sforzi di influenza russa e aiutare altri Paesi a difendersi contro questa attività». In discussione ci sarebbe anche il ruolo degli Stati Uniti. Anche se quest’ultima revisione non ha affrontato le attività russe in territorio statunitense, è già stato provato attraverso il lavoro delle agenzie di spionaggio e di un’indagine bipartisan del Senato come la Russia abbia lanciato una campagna per interferire nelle elezioni presidenziali del 2016 per assistere l’allora candidato Donald Trump.
(da agenzie)
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