FORZA ITALIA CHIUDE LA SEDE NAZIONALE DI SAN LORENZO IN LUCINA A ROMA
BERLUSCONI NON SBORSA PIU’ EURO A PIOGGIA, TROPPI I PARLAMENTARI MOROSI
Ghe pensi mi? Non più.
Si chiude baracca, in tutti i sensi. Silvio Berlusconi abbassa le saracinesche della sede nazionale di Forza Italia di San Lorenzo in Lucina perchè non ha più intenzione di sborsare euro a pioggia come faceva in passato.
E così, neanche troppo a malincuore, l’ex Cav rinuncia a un altro pezzo della sua storia. Dopo aver resistito per mesi a chi, anche nel suo cerchio di consiglieri più stretti, gli consigliava di chiudere, Berlusconi ha ceduto.
E lo ha fatto a suo modo, durante la riunione con i coordinatori, punzecchiando molto elegantemente i parlamentari ancora morosi.
Nonostante richieste più o meno insistenti e il pressing di Maria Rosaria Rossi, con annessa minaccia di non ricandidare chi non avesse sanato il debito, senatori e deputati forzisti non pagano o pagano a singhiozzo le quote dovute.
Parliamo di cifre nell’ordine delle centinaia di euro, non molto di più.
Un anno fa l’esattrice Rossi diede l’ennesimo ultimatum nella speranza di invertire la tendenza e racimolare qualcosa dei due milioni di euro mancanti.
Un anno dopo, nel partito che a forza di scissioni piccole e grandi si è riempicciolito le casse sono ancora più vuote di prima.
Berlusconi, costretto anche dalla famiglia-azienda, da tempo ha scelto la strada dell’austerity.
Ma senza più i soldi del finanziamento pubblico, i conti di casa riescono più a quadrare. Le cene di autofinanziamento su cui ha puntato tutto per far cassa non bastano, anche perchè molti dei vecchi imprenditori che qualche anno fa avrebbero fatto la fila per attovagliarsi con lui, adesso guardano a Matteo Renzi.
E così, pur sapendo che è un pessimo segnale, Forza Italia si priva della sede inaugurata due anni fa, nel maggio 2013: oltre 3 mila metri quadrati per 960 mila euro di affitto, meno della metà dei 2,8 milioni annui per i 5 mila metri quadrati della storica sede di via dell’Umiltà .
Ma un tetto sulla testa serve al partito.
E per ovviare alla mancanza, Berlusconi invita tutti a casa sua, nella dimora romana di Palazzo Grazioli, che in fondo è già il luogo dove amava riunirsi con i suoi fedelissimi. Casa e bottega: sarà quella la sede del partito più personalistico che ci sia.
Ilario Lombardo
(da “la Stampa”)
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