FURIO COLOMBO SOSPENDE LA COLLABORAZIONE CON IL FATTO QUOTIDIANO: “NON VOGLIO ESSERE COMPLICE DI ORSINI”
UN ATTO COERENTE CONTRO “CHI DISTORCE LA REALTA'”
Le intenzioni le aveva messe nero su bianco sul suo quotidiano, stamattina: “Non capisco più il mio giornale!”. Adesso i dubbi di Furio Colombo diventano certezze: “Comunico che non continuerò la mia collaborazione al ‘Fatto quotidiano’ fino a quando ci sarà questa posizione sulla guerra in Ucraina, sul divieto, si presume costituzionale, di mandare armi all’Ucraina e sulla celebrazione di un personaggio di cui non ho stima, che è il professor Orsini. Penso che il prof. Orsini sia stato over-celebrato dalla serata che ‘Il Fatto’ ha organizzato per lui e non voglio apparire in alcun modo lo sponsor di un simile personaggio”. L’editorialista del giornale, fondato da Antonio Padellaro e Marco Travaglio, dice che sì “Travaglio e Padellaro, gentilmente, mi hanno chiesto di non interrompere. Ma, purtroppo, non è possibile, perché è un ‘Fatto quotidiano’ che non conosco…”.
Insomma il professore più divisivo che c’è, quello che fa aumentare l’audiece dei talk show, quello accusato di filo putinismo continua ad alimentare polemiche.
E anche nella redazione di via Sant’Erasmo le polemiche divampano da giorni. E sulle pagine del giornale Colombo, che in passato è stato anche direttore dell’Unità, oggi ha dato sfogo a tutto il suo disappunto. Convinto di dover “respingere le visioni di Orsini, basate su informazioni distorte: dopo di lui niente è più come sembra. Non sono il solo in Italia a sapere che gli studi di Alessandro Orsini falsificano fino ai dettagli la storia di questo Paese e del contesto politico e umano di cui facciamo parte”. Insomma una super celebrazione del professore, alla serata organizzata a teatro nei giorni scorsi, inaccettabile.
Dal Fatto però prendono tempo e lasciano la porta aperta: “Furio Colombo interrompe la collaborazione con noi? Ribadisco: ‘Il Fatto quotidiano’ è il giornale di Colombo e attendiamo i suoi prossimi commenti come in questi ultimi, quasi, 13 anni – dice Travaglio all’Adnkronos – . Come ho scritto, la linea del quotidiano non la dà Orsini né Colombo, ma è il frutto di un’opera collettiva, anche se convenzione vuole che la linea la dia il direttore”
E con Colombo, che negli anni è stato anche senatore e deputato prima per i Ds e poi per il Pd (con il più alto numero di voti “ribelli”, ovvero contro il suo partito secondo Openparlamento), Travaglio rivendica “la diversità delle opinioni espresse” da diversi collaboratori, “anche perché su questi temi ciascuno deve essere libero di dire ciò che ritiene”.
(da agenzie)
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