GENCHI: “BOMBA SPORCA, COMODO INDICARE LA MAFIAâ€
“LA STRAGE DI BRINDISI? UNA COLOSSALE TRAGEDIA, MA LA MAFIA NON C’ENTRA”….”A QUALCUNO PUO’ FARE COMODO CREDERE ALLA MAFIA, A UNA BOMBA SPORCA DA UTILIZZARE COME ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA”
La strage di Brindisi? Una colossale tragedia, ma la mafia non c’entra. Parola di Gioacchino Genchi, ex consulente tecnico della procura di Palermo (oggi avvocato penalista), l’uomo che Berlusconi —in un moto d’impeto dei suoi —accusò di aver intercettato “ 350 mila italiani”.
Genchi, in che senso distrazione di massa?
Perchè fa comodo pensare che la mafia sia solo una congrega di pazzi sanguinari che fanno saltare le bombe davanti alle scuole. Distrae da quello che realmente è, un’organizzazione che ha in mano buona parte dell’economia e della finanza di questo Paese. Rappresentare cosa nostra come se fosse ancora quella dei Riina e dei Provenzano, insomma, serve a girarsi dall’altra parte, per non vedere.
Dunque la mafia a Brindici non c’entra?
Gli ultimi sviluppi sembrano riportare verso quell’ipotesi… Cosa nostra, con le stragi del 1992 soprattutto, ma anche del 1993, sa di aver commesso il più grave errore della sua storia. Certo, non è da escludere un gesto collegato ad altre realtà criminali, fazioni minori che tentano di accreditarsi agli occhi di qualche organizzazione più potente. Tutto può essere, ma a non convincere sono la dinamica e l’esplosione. Il gas non è mai stato usato per attentati di questo genere. Oltretutto in Puglia, terra di passaggio con l’Est europeo, non credo sia difficile per le organizzazioni criminali trovare altro tipo di esplosivo. Magari più efficiente. Perchè l’esplosione di Brindisi ha sì causato la tragica morte di una ragazza e il grave ferimento di una seconda, ma non è da escludere che chi ha azionato il telecomando, forse, puntava a un gesto dimostrativo. à‰ ovvio che il momento storico attuale è molto simile a quello del 1992- ‘ 93, ma a Brindisi vedo più uno scenario da unabomber che da strategia della tensione.
E la scuola Morvillo-Falcone, la tappa della carovana antimafia di Libera, la prossimità con il ventennale della strage di Capaci?
Questi sono i soli elementi che potrebbero far pensare alla pista mafiosa. Dopotutto non sarebbe una novità . La notte del 28 luglio 1993 a Roma esplosero due bombe —fortunatamente senza vittime —nelle chiese di San Giovanni Laterano e San Giorgio in Velabro. Giovanni e Giorgio, i nomi di Spadolini e Napolitano, allora presidenti di Camera e Senato.
Quale può essere il principale ostacolo alle indagini?
Se l’ordigno è stato azionato con uno squillo di cellulare, come le bombe di Madrid e Londra, c’è poco tempo. Mi spiego : dopo le stragi del 2005 l’Ue emanò una direttiva che imponeva la registrazione del traffico telefonico anche per le cosiddette chiamate senza risposta (che sono i due terzi del traffico) e che, in quanto ininfluente ai fini della fatturazione, non veniva conservato. L’Italia, con ritardo, ha adeguato la propria normativa, senza però prevedere una sanzione per il mancato adempimento da parte delle compagnie telefoniche. Dopo un lungo tira e molla, oggi, si è deciso che il traffico senza risposta venga conservato per un mese. Un tempo troppo breve. Se l’ordigno è stato innescato a distanza potrebbero perdersi le tracce dello “ squillo”.
Stafano Caselli
(da “il Fatto Quotidiano“)
Leave a Reply