GENOVA, IL GETTONE DEL DISONORE: CONSIGLIERI PRESENTI SOLO PER L’APPELLO, POI SI SQUAGLIANO MA INCASSANO 100 EURO A SEDUTA
TRAGICHE SEDUTE DI COMMISSIONE: C’E’ CHI NON SI TOGLIE NEANCHE IL CASCO, FIRMA LA PRESENZA E SE NE VA… TRA GLI ARTISTI DELLA “TOCCATA E FUGA” PRATICO’ E CENTANARO (PDL), VACALEBRE (UDC), PIANA (LEGA), PROTO E DE BENEDICTIS (IDV)
Mercoledì scorso, a Genova, c’era un bel sole primaverile.
Così il consigliere comunale Aldo Praticò, del Pdl, si è presentato alla seduta della commissione alle 14.48 e ne è uscito alle 14.49, un minuto dopo.
Senza neppure togliersi il casco della moto, per fare più in fretta.
Per quel minuto di “lavoro” – ha risposto “presente” alla domanda “Praticò?” – riceverà a fine mese 97 euro e 61 centesimi.
Il 16 febbraio aveva fatto la stessa identica cosa, il 15 febbraio era rimasto due minuti, il 23 gennaio tre e il 18 gennaio addirittura quattro.
Ogni volta che gli dicono “Praticò” e lui risponde “presente” fanno 97 euro e 61 centesimi.
Nelle ultime diciotto commissioni consiliari, Praticò ha vinto per nove volte il Trofeo “Prendi i soldi e scappa”: sei minuti, otto minuti, una volta addirittura quindici.
Non è il solo, naturalmente: Vincenzo Vacalebre, dell’Udc, alla vigilia di San Valentino, è rimasto in aula centottanta secondi, Andrea Proto dell’Italia dei Valori il 9 febbraio lo ha superato di pochi attimi.
E ogni volta, nelle loro tasche e in quelle di tutti gli altri consiglieri comunali che rispondono all’appello del presidente di una commissione, arrivano i 97 euro e 61 centesimi (lordi) previsti dal regolamento del consiglio comunale.
Repubblica ha monitorato per quasi due mesi – dal 17 gennaio al 7 marzo – l’andamento delle nove commissioni consiliari operanti nel Comune di Genova, citt�
dove a inizio maggio si andrà alle urne.
La logica vorrebbe che alla vigilia dell’appuntamento elettorale i consiglieri uscenti dessero il meglio, per meritarsi la riconferma.
Ecco, allora, il capogruppo della Lega Nord, Alessio Piana, per qualche tempo in lizza per essere anche il candidato sindaco del Caroccio, uscire – per nove volte su diciotto – ancora prima che scatti la “mezz’ora di decenza”: una volta resta otto minuti, due volte dieci, una quindici, una sedici.
La coppia di consiglieri dell’Italia dei Valori – sempre per restare tra i partiti che fanno del buon governo la loro bandiera – lo straccia ampiamente: Andrea Proto vince tre tappe (rispettivamente cinque, tre e dieci minuti) in tredici riunioni, mentre Francesco De Benedictis è il più veloce il primo febbraio (cinque minuti scarsi) ma se ne va repentino altre sette volte.
Non tutti sono uguali in questa hit parade della “Toccata e fuga”: più si va a sinistra, migliore è il comportamento.
I tre consiglieri di Rifondazione e Sel (Antonio Bruno, Arcadio Nacini e Angela Burlando) non compaiono mai in classifica, mentre il pattuglione del Pd (che è il gruppo consiliare più numeroso) ha soltanto qualche pecora nera.
“È una vera schifezza – tuona il presidente del consiglio comunale genovese Giorgio Guerello – questi signori sviliscono il senso della democrazia. Ad inizio del ciclo amministrativo abbiamo provato a cambiare le regole, senza riuscirci. Sono certo che il nuovo consiglio comunale si autoemenderà “.
In fondo basterebbe il “contrappello”, come al militare: basta un comma di due righe, che reciti “il gettone di presenza viene assegnato solo a chi è presente sia all’inizio che alla fine della seduta”.
Anche perchè ogni singola commissione costa 5.500 euro e se ne fanno una ventina al mese.
Il problema, infatti, è assicurare a ogni consigliere il massimo dei gettoni previsti, cioè diciotto: 1.800 euro lordi che sono – secondo quanto previsto dall’ultima Finanziaria – un terzo dello stipendio che si è assegnato il sindaco.
E dato che Marta Vincenzi, fin dall’inizio del suo mandato, ha deciso di riconoscersi lo stipendio più basso possibile per una città oltre il mezzo milione di abitanti, anche i consiglieri devono “accontentarsi” di 1.800 euro.
A volte sono denari più sprecati del solito.
Il 15 febbraio la quarta commissione doveva discutere una pratica urbanistica: all’appello alle 9,40 hanno risposto in trenta (97 euro per trenta), ma un’ora dopo, i nove che erano rimasti si sono accorti che mancava un documento.
Niente paura, basta una nuova riunione.
Della commissione fanno parte 48 dei 50 consiglieri comunali e – si può star certi – accorreranno in tanti.
Raffaele Niri
(da “La Repubblica“)
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