GENOVA, IL PRIMO DEGLI ELETTI CINQUESTELLE E’ INCOMPATIBILE CON LE NORME INTERNE DEL MOVIMENTO: LE REGOLE VALGONO SOLO PER GLI ALTRI ?
GRILLO PREDICA BENE MA RAZZOLA MALE: MAURO MUSCARA’ DAL 2011 E’ CONSIGLIERE COMUNALE DI VOBBIA E NON POTEVA CANDIDARSI A GENOVA…LA REGOLA INTERNA E’ CHIARA: “SE SEI ELETTO IN UN ENTE LOCALE NON PUOI CANDIDARTI IN UN ALTRO FINCHE’ NON FINISCI IL MANDATO”
Facciamo una premessa, onde evitare equivoci: non abbiamo nulla contro il Movimento Cinquestelle, ma riteniamo corretto che l’opinione pubblica sia informata sulla linearità e la coerenza del percorso politico non solo dei “vecchi” partiti, ma anche di intende rappresentare il “nuovo” che avanza.
E per aver denunciato situazioni anomale in vari partiti, di destra e di sinistra, in primis persino in casa attigua, pensiamo di avere dimostrato, dati e fatti alla mano, di non guardare in faccia nessuno nelle nostre denunce politiche.
Veniamo ai fatti: nelle elezioni comunali di Genova il Movimento Cinque Stelle ha raccolto circa il 14% dei consensi sia sul nome del candidato sindaco Paolo Putti (ne abbiamo trattato in altro articolo sulla home page) che sulla lista.
Sono risultati eletti cinque consiglieri, ovvero, oltre a Putti, nell’ordine Mauro Muscarà con 153 preferenze, De Pietro con 119, Boccaccio con 112, Burlando con 80.
Cinque grillini che dovranno rappresentare il Movimento a Genova nei prossimi cinque anni in consiglio comunale in nome della lotta alla partitocrazia e al richiamo costante del rispetto delle regole e della legalità .
Ma un antico detto ricorda che “prima di guardare nel giardino del vicino, occorrerebbe fare pulizia nel nostro”.
Richiamare gli altri al rispetto delle norme diventa poco credibile se i Cinquestelle a Genova già violano le loro poche regole interne, facendo candidare ed eleggere un consigliere incompatibile con le norme da loro stessi fissate.
A Genova il primo degli eletti è Mauro Muscarà (tra l’altro proveniente non dai Meetup o M5S, ma dal coordinamento “No Gronda” con i partiti).
Muscarà è però stato eletto nel 2011 consigliere comunale del comune di Vobbia (come peraltro indicato nel suo curriculum).
E quale regola, giusta o sbagliata che sia, vige nel Movimento di Grillo?
Lo ricordiamo : “se sei eletto in qualche ente locale non puoi candidarti in un’altro… finchè non finisci quel mandato”.
Parole molto chiare che avrebbero dovuto impedire la candidatura di Muscarà .
Per chi avesse dei dubbi rammentiamo la polemica di Grillo con De Magistris: il comico genovese ha sempre considerato non tollerabile persino le dimissioni dall’ente ove si è stati eletti per candidarsi altrove.
Insomma: appena arriva l’onda del successo, i grillini fanno subito cadere le regole che loro stessi si sono dati contro la partitocrazia e i voltagabbana della politica?
Non ci sembra un buon inizio.
In ogni caso attendiamo la dovuta rinuncia all’elezione di Muscarà , candidato abusivo.
Leave a Reply