GENTILONI CONTRO I NAZISKIN AUSTRO-UNGARICI: “NON ACCETTIAMO MINACCE E IMPROBABILI LEZIONI”
MA INTANTO MINNITI SPERA DI RIDURRE LE ONG CHE SALVANO I PROFUGHI: PIU’ NE AFFOGANO, MENO NE ARRIVANO, UNA SOLUZIONE DEGNA DI UNA MODERNA SINISTRA
La surreale richiesta del ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz ad Angelino Alfano, di bloccare i migranti a Lampedusa o comunque sulle isole italiane per evitare il loro arrivo in Europa centrale, non era evidentemente una boutade solitaria partorita dai burocrati viennesi.
Piuttosto, la prima mossa di una strategia studiata su più tavoli.
Quelli del famigerato gruppo di Visegrad – Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia – che, come in una rievocazione ottocentesca dell’Impero austro-ungarico, vedono in Vienna il proprio faro.
Perchè, 24 ore dopo Kurz, ecco il premier ungherese Viktor Orban, quello del muro, preannunciare una lettera al suo omologo italiano, Paolo Gentiloni, firmata da lui e dagli altri leader di Visegrad. Per recapitare al presidente del Consiglio una richiesta perfettamente in sintonia con la provocazione di Kurz: “L’Italia dovrebbe chiudere i suoi porti” per arginare i flussi migratori dal Mediterraneo.
Secca la replica del presidente del Consiglio: “Dai Paesi dell’Ue abbiamo diritto di pretendere solidarietà , non accettiamo lezioni, tanto meno possiamo accettare parole minacciose. Noi facciamo il nostro dovere, pretendiamo che l’Europa intera lo faccia al fianco dell’Italia invece di dare improbabili lezioni al nostro Paese. L’Italia – ha sottolineato Gentiloni – è un Paese impegnato a farsi carico di non alimentare odi e paure, impegnato a farsi carico di un peso che dovrebbe essere più condiviso in Europa”.
E’ solo il caso di ricordare che la Commissione europea ha aperto la procedura di infrazione a carico di Slovacchia, Polonia e Ungheria per essersi sottratti agli impegni assunti nel 2015 per l’accoglienza di una quota di richiedenti asilo per alleggerire il peso dell’emergenza sostenuto da Italia e Grecia.
Quanto all’Austria, sebbene abbia evitato la stessa procedura, la Commissione è ben consapevole della sua influenza sul V4 e giudica le posizione non collaborativa del blocco dell’Europa centrale puramente ispirato da tornaconti elettorali interni.
Mentre l’Italia attende che l’Europa si dimostri tale manifestandole concreta solidarietà , Minniti punta sul codice delle Ong e sul fatto che molte di loro, essendo di piccole dimensioni, non potranno uniformarsi in ogni caso ad esso e dovranno quindi rinunciare alla loro attività di salvare i richiedenti asilo.
La soluzione ipocrita italiana è questa: lasciare che affoghino. Una soluzione degna di una moderna sinistra europea.
(da agenzie)
Leave a Reply