GERMANIA, OLTRE UN MILIONE E MEZZO IN PIAZZA IL FINE SETTIMANA CONTRO L’ESTREMA DESTRA DI AFD
E’ LA “RIVOLTA DELLE PERSONE PERBENE” CHE SCENDE IN PIAZZA IN DIFESA DELLA DEMOCRAZIA
«Tutta Berlino odia l’Afd» grida la voce dal palco, e dalla folla radunata davanti al Bundestag si alza un boato. «Non ci dividiamo» supplica la vocina al microfono. Ed è anche il senso delle parole di Frank-Walter Steinmeier.
Dopo una settimana di staffetta di cortei in decine di città tedesche contro la minaccia bruna – le stime parlano di oltre 1,5 milioni di persone solo nel weekend – è intervenuto il presidente della Repubblica, esortando i suoi concittadini a «dimostrare che uniti siamo più forti», a formare «un’alleanza dei democratici».
A Berlino sono «incredibili» 350mila ad aver sfilato ieri, scivolando un po’ incerti sulle lastre di ghiaccio tra il parlamento e la cancelleria: è la capa dei Fridays for Future , Luisa Neubauer, a twittare la stima quando è già buio.
È il senso dei tedeschi per la storia. La notizia di incontri segreti tra i nazionalisti dell’Afd – gli alleati in Europa di Matteo Salvini – ed esponenti neonazisti ha scatenato da otto giorni cortei pacifici in decine di città tedesche, nonostante le temperature polari. Ieri a Monaco erano attese 25mila persone, la polizia ha sciolto la manifestazione «per motivi di sicurezza » quando ne erano già arrivate dieci volte tanti.
Si manifesta anche a Lipsia, a Cottbus, a Colonia e altrove e persino nella sassone Piena, governata da poco daun sindaco dell’Afd. È una costante, in questa «rivolta delle persone perbene», come hanno titolato in molti. Non vogliono più assistere inermi all’ascesa dei nazionalisti, hanno imparato dalla storia che bisogna reagire ai primi segnali di eversione.
In questi giorni sono in piazza tutti, sindaci della Spd e verdi, governatori Cdu, consiglieri Fdp, sindacalisti di ogni colore e persino il governatore della Bundesbank, Joachim Nagel, avvistato sabato a Francoforte, «contento» del «segnale forte per la democrazia». L’intero l’arco costituzionale sta sfilando compatto contro l’ascesa dei nazionalisti. Senza distinguo, senza se e senza ma.
(da agenzie)
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