GIORGIA MELONI? NO IL SUO PERSONAGGIO NON DESTA ALCUN STUPORE
TUTTO ERA GIA’ SCRITTO E CHIARO: LA NOSTRA RISPOSTA ALL’ARTICOLO DI WALTER SITI
L’articolo di Walter Siti merita un breve approfondimento, se non altro perchè rifugge dalla banalità di analisi e tocca alcune corde reali: il narcisismo che si intercala con l’arroganza, la frequentazione dei poteri forti che un tempo sarebbero stati considerati “ripugnanti” per la base giovanile missina, tanto anticapitalista che anticomunista.
Siti compie, al di là della valutazione “psicologica” del personaggio Meloni, alcuni errori di base, come peraltro accade spesso ai suoi colleghi giornalisti. che cerco di riassumere:
1) Meloni non è figlia del Msi ma di An. Il Msi fu sciolto alle 16.30 del 27 gennaio del 1995, Giorgia Meloni è nata il 15 gennaio del 1977, quindi aveva 18 anni. Aderisce al Fdg s 16 anni, due anni prima dello scioglimento. La sua carriera però inizia nel 1996 in An diventando segretaria di Azione Studentesca, organizzazione giovanile di An, con il determinante appoggio di Gianfranco Fini.
A differenza del Msi (Movimento “sociale”), la linea di Alleanza Nazionale non aveva alcuna remora “anticapitalista”, ma si collocava già su posizioni di partito conservatore-liberale-nazionale, ben visto dai poteri forti. Non a caso molti ex missini non aderirono alla nuova formazione, Meloni sì, e si aprirono per lei persino le porte di un Ministero (quello della Gioventù) nel 2008.
Quindi ne deriva che non esiste alcuna discrasia nel suo percorso: stringere mani di poteri forti non avrebbero creato alcuna “ripugnanza” anche in passato, chiacchiere a parte.
Molti media infatti vivono ancora nell’equivoco che la Meloni rappresentasse all’interno di An una corrente, quella della “destra sociale” che in realtà non è mai esistita, altrimenti non sarebbero stati in An.
E quando tale corrente esisteva (ovvero nel Msi) lei non ne ha mai fatto parte per ragioni anagrafiche e così pure i suoi “riferimenti” (La Russa, Urso, tra i più noti, militavano in altre componenti).
Lo stesso percorso sotto i governi Berlusconi ha visto lei e i suoi riferimenti sempre come bravi soldatini al servizio del Cavaliere, pronti a certificare che Ruby fosse la nipote di Mubarak.
Per chi ha avuto modo di vivere a un certo livello nel Msi nessun stupore, tutto era prevedibile e già scritto: le ambizioni personali che avrebbero portato a mille compromessi, l’imborghesimento e l’attaccamento alla poltrona, la politica camaleontica e la presa per i fondelli del vecchio elettorato che andava blandito perchè essenziale alla conquista di una poltrona ben remunerata.
Non esistono “buoni costretti a diventare cattivi”, ma solo opportunisti che colgono opportunità per raggiungere un obiettivo.
Non esistono combattenti anticomunisti perchè quando sono arrivati a fare politica il comunismo era finito in soffitta da un pezzo.
Non esistono “anticapitalisti” che ambiscono (e riescono) a vestire Armani.
Non esistono destre “alternative al sistema” quando nel “sistema” ci sguazzi traendone profitto.
Esistono, e in questo concordo con Siti, “istrioni” capaci di rappresentare una parte degli italiani per il tempo che dureranno, poi si passerà ad altri.
Quando certe lobby e certi poteri forti decideranno che certi caratteristi non sono più funzionali ai propri interessi, provvederanno a cambiare ronzini, adeguando il copione ai tempi nuovi.
Nella vita non conta durare il più a lungo “in sella”, ma la direzione “giusta” verso cui indirizzarsi e servire il proprio Paese.
E anche quando è il momento di scendere se la direzione è quella sbagliata.
Una vita coerente vale più di una esistenza fatta di compromessi.
Leave a Reply