GIULIA BONGIORNO: “NEL PDL NON ESISTE LA VOLONTA’ DI COMBATTERE LA CORRUZIONE, E’ UNA COSA CHE SGOMENTA”
“LA LEGGE SALVA-SILVIO NON CI SARA’ MA LA MAGGIORANZA E’ SPACCATA, SULLA GIUSTIZIA IL GOVERNO RISCHIA”
Spazi per norme salva-Silvio «non ce ne sono più», ma sulla corruzione — «un veleno per il Paese» — il governo può andare incontro alla crisi.
Giulia Bongiorno, la presidente finiana della commissione Giustizia della Camera, lancia di nuovo il suo allarme e ricorda che «proprio sulla giustizia si ruppe l’intesa tra Fini e Berlusconi».
Una giornata di scontri da dimenticare per la giustizia nella sua commissione, non le sembra?
«Sì, e temo che non sia l’esito di una congiuntura astrale, piuttosto una condizione permanente».
In che senso?
«In materia di giustizia, all’interno dell’attuale maggioranza, ci sono visioni diametralmente opposte. Dunque era prevedibile».
Perchè prevedibile? Se Abc trovano sintesi sui temi economici come mai sulla giustizia non si trova l’accordo?
«Io credo che la giustizia rappresenti, prima di altre materie, la vera identità dei partiti. E non c’è accordo politico che possa annullare l’identità . Faccio un esempio: io sono molto amareggiata perchè oggi si è persa l’occasione di creare una figura di reato di falso in bilancio più efficace rispetto all’attuale. Altri hanno tirato un sospiro di sollievo. Ecco, l’idea che si possa tirare un sospiro di sollievo mi turba».
Protestano duramente Pd e Idv, nuova opposizione all’interno del governo. Il governo esiste ancora su questi temi?
«In politica, purtroppo la giustizia è sempre stata considerata un tema di secondo piano. E invece non lo è affatto. Temo che la grande attenzione giustamente riconosciuta alle questioni economiche abbia portato a sottovalutare il peso della questione giustizia, peraltro trascurandone l’incidenza sull’economia. Non dimentichiamo che la mala-giustizia uccide l’economia, che gli investitori esteri fuggono quando scoprono che in Italia si può restare impelagati in vicende giudiziarie per un decennio».
Il parere del sottosegretario Mazzamuto sul falso in bilancio lo vede come un errore, una svista o una cosa voluta?
«Lui era alla mia destra e leggeva un foglio. Non so altro. In aula avremo comunque la possibilità di lavorare ancora sul testo».
Come giudica l’ostruzionismo del Pdl sul ddl anti-corruzione?
«Sono molto preoccupata perchè oggi in un’ora e mezzo abbiamo votato un emendamento: ne abbiamo circa 150 da votare entro la prossima settimana».
Ma in questa fase politica l’anti-corruzione è una priorità ?
«Le dico cosa penso della corruzione: è un reato abominevole. Si diffonde a macchia d’olio azzerando il merito, è subdola, si annida anche là dove non te lo aspetteresti, distorce le prospettive e falsa i valori, è un veleno… L’idea che non ci sia una volontà comune di combatterla usando i mezzi a disposizione del legislatore mi disorienta. Ma si torna al discorso di prima… visioni diverse».
Il Pdl vorrebbe una nuova norma salva-Ruby. Ma in questo momento politico a destra esistono ancora margini di possibili alleanze per approvarla?
«Non so se vogliono una salva-Ruby, so però che in commissione la Lega non vota con il Pdl e non credo che altre forze voterebbero attualmente ulteriori norme ad personam».
Giustizia e stabilità di governo: che succederà in aula se, come tutto lascia prevedere, l’attuale maggioranza dovesse spaccarsi sul ddl anti-corruzione, come è avvenuto sul falso in bilancio?
«È un allarme che ho lanciato da tempo. Da quando ci furono i primi incontri con le forze della maggioranza promossi dal ministro. Mi fu subito chiaro che la maggioranza non andava nella stessa direzione. Infatti oltre che di corruzione si parlava di responsabilità dei giudici e di intercettazioni, come se i temi fossero intrecciati tra loro».
Non sarebbe stato meglio, quando è nato l’esecutivo Monti, escludere del tutto il capitolo della giustizia?
«Il risanamento del Paese non può prescindere da un risanamento morale. Escludere la giustizia avrebbe significato perdere in partenza».
Esiste la possibilità che il governo cada sulla giustizia?
«La cosiddetta frattura Fini-Berlusconi nasce sul tema della legalità . Ripeto: sbaglia chi considera la giustizia un tema politico di secondo piano».
Liana Milella
(da “La Repubblica”)
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