GLI ANIMALISTI SI SONO GIA’ SCISSI: “ANIMALI SI’, POLITICA NO”
MEYER, STORICO MILITANTE DEI VERDI, INDICATO COME VICEPRESIDENTE, CI RIPENSA
È la prima “mini scissione” interna al neonato “Movimento animalista”. Ma questa storia potrebbe intitolarsi anche “i dolori di Edgar Meyer”, stretto tra l’incudine e il martello. Dove l’incudine è Michela Vittoria Brambilla, deputata di Forza Italia che assieme al suo leader Silvio Berlusconi ha fondato appunto una settimana fa il suo partito in difesa degli animali, designando lo storico militante dei Verdi come suo “vicepresidente”.
Il martello è il Movimento Cinque Stelle romano, che protesta perchè lo stesso Meyer è stato appena nominato consulente per l’assessora capitolina all’Ambiente Pinuccia Montanari, scelta da Virginia Raggi a dicembre scorso dopo le dimissioni di Paola Muraro.
Morale della favola: fra Brambilla e 5S, il tecnico del Comune di Roma nonchè vicepresidente “in pectore” del partito di emanazione berlusconiana deve scegliere con chi stare.
Per il momento Meyer prende tempo: non conferma e non smentisce la carica attribuitagli dalla deputata forzista per vestire il suo partito di un manto di “trasversalità “, ma ribadisce che deve assolutamente chiarire a quattr’occhi con lei la natura del suo impegno. Perchè, come scrive anche su Facebook, a lui non interessa la politica: “Sono un tecnico degli animali e tale voglio rimanere, non aspiro a nessuna poltrona. Sono lontano dalle idee di Forza Italia. Ho aderito all’associazione di Brambilla perchè, pur avendo una diversa visione del mondo, sul tema dei diritti degli animali la pensiamo allo stesso modo. E lavorare con lei finora non mi ha creato nessun imbarazzo”.
Adesso, però, le cose sono cambiate: Meyer non ha dismesso il suo ruolo di tecnico, ma da pochi giorni lo fa per una giunta di diverso colore politico rispetto al movimento brambilliano.
E così i nodi sono venuti rapidamente al pettine. Un po’ è anche colpa sua: Meyer ammette di essere stato superficiale nel non considerare i risvolti politico-elettorali dell’operazione animalista targata Forza Italia.
Ora, dunque, non gli resta che mettere le cose in chiaro e rifiutare eventuali offerte di candidature.
Facciamo un passo indietro. Chi è Edgar Meyer? È un signore di 53 anni, nato a Milano ma di nazionalità tedesca (non ha diritto di voto in Italia e comunque non potrebbe essere eletto alle politiche) che vanta un attivismo quasi trentennale nel mondo dell’associazionismo ambientalista.
Militante di base nei Verdi, fonda associazioni come “Diamoci la Zampa” e “Gaia, animali e ambiente”, di cui è presidente.
Filosofo del “biocentrismo” contrapposto all'”antropocentrismo dominante”, grazie all’esperienza accumulata lavora nei primi anni 2000 come consulente per i diritti degli animali alla Provincia di Milano, poi a Genova all’assessorato all’ambiente con Montanari.
La quale, una volta divenuta assessora a Roma, lo chiama a sè. Il suo sbarco nella Capitale risale ad appena quindici giorni fa. E già sono comparse le prime grane.
Angelo Bonelli, attuale portavoce dei Verdi, commenta: “Stupisce che persone di comprovata militanza ambientalista possano dare credito a operazioni di marketing elettorale come quella berlusconiana”.
(da “La Repubblica“)
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