GLI AVVOCATI DELL’EINTRACHT AGGRAVANO LA POSIZIONE DI PIANTEDOSI: “TEDESCHI SENZA BIGLIETTO? IL VIMINALE LO SAPEVA, ERA STATO AVVISATO”
“LA SOLUZIONE NON E’ VIETARE LE TRASFERTE ED ESACERBARE GLI ANIMI, OCCORRE COME SI FA IN EUROPA: CONTROLLARE E SEGUIRE PASSO PASSO”
“I dirigenti dell’Eintracht Francoforte avevano avvisato le Autorità italiane che c’era il rischio fondato che qualche tifoso tedesco sarebbe andato a Napoli lo stesso, anche senza biglietto. Il risultato è il caos che ora è sotto gli occhi di tutti”.
L’avvocato romano Lorenzo Contucci (insieme con i colleghi Adami, Reineri, Tuffali e Labbate) ha difeso il club tedesco. Prima causa vinta, seconda persa.
Prima causa: il Tar della Campania ha accolto il ricorso che sospendeva la vendita dei biglietti voluta dal prefetto. Seconda causa: stop solo ai residenti a Francoforte (ma seicento ultrà, gemellati con gli atalantini, sono partiti slo stesso).
“L’Italia è l’unica Nazione in Europa che vieta le trasferte, è assurdo e la Uefa lo sa. L’Eintracht aveva fatte cose nel migliore dei modi: 2.700 tifosi supercontrollati anche dai loro steward, Fan zone, bagni chimici, 5.000 litri di coca cola. Sarebbero stati seguiti passo passo, non come quei seicento che hanno invaso tranquillamente la città. Eppure avevamo avvisato, insieme con il club tedesco, le Autorità italiane che il rischio che arrivassero tifosi per conto loro, e senza biglietto, era alto, altissimo. Visto come è finita? Lasciamo perdere poi come è stato gestito l’ordine pubblico a Napoli, nei giorni della partita” spiega ancora Lorenzo Contucci, legale da anni di molti ultrà non solo della Roma e della Lazio.
Insomma, questa partita è stata gestita molto male, sin dall’inizio. Sono state create solo tensioni eccessive (anche se all’andata c’erano stati incidenti). Ma vietare le trasferte non ha senso. Vanno organizzate bene (e anche la Uefa su questo ha le sue colpe).
“Ora il 23 marzo a Napoli c’è Italia-Inghilterra, che facciamo? Vietiamo la trasferta anche ai tifosi inglesi? Per favore…”, sostiene in maniera provocatoria l’avvocato Contucci. “In Italia è così, se c’è un incidente sull’autostrada, chiudiamo le autostrade? Bisogna organizzarsi meglio e i tedeschi ci avevamo spiegato come fare”.
In realtà, in Italia c’è una lunga tradizione di gestione di grandi eventi anche sportivi e di gestione dell’ordine pubblico. Sappiamo come fare. Solo che stavolta qualcuno ha sbagliato
(da La Repubblica)
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