HAMZA BIN LADEN, IL FIGLIO DI OSAMA, SARA’ IL NUOVO LEADER DI AL QAEDA?
INDICATO COME “PRINCIPE EREDITARIO DELLA JIHAD, POTREBBE PRENDERE IL POSTO DI AL ZAWAHIRI E TOGLIERE SPAZIO ALL’ISIS
Nell’ultimo messaggio diffuso il 14 agosto ha detto: «Rovesciate il regno saudita e liberate il Paese dall’influenza statunitense».
Poi, l’esortazione ai giovani sauditi a unirsi ad Al Qaeda nella Penisola Arabica (Aqap) e riprendere i combattimenti dai santuari in Yemen.
E’ Hamza Bin Laden a parlare, quello che molti indicano come il possibile e futuro leader di Al Qaeda.
«Principe ereditario jihadista», come lo definisce la Suddeutsche Zeitung, Hamza all’epoca del raid di Abbottabad, nel 2011, ha vent’anni.
A differenza del fratello Khalid, che venne ucciso durante l’operazione dei Navy Seal in Pakistan, Hamza sopravvive.
Figlio di Khairiah Sabar, una delle tre mogli di Bin Laden, è l’unico che risulta “scomparso” dopo l’incursione nel rifugio del padre.
In realtà quando i militari statunitensi fanno irruzione nel compound, Hamza si trova altrove.
In una lettera confiscata nel rifugio si scoprirà come il padre avesse manifestato il desiderio che studiasse in Qatar «affinchè rifiutasse i sospetti intorno al Jihad». Hamza dunque sembra essere il figlio preferito di Osama Bin Laden, il prescelto. Come racconta David Ignatius sul Washington Post, «il tono della lettera è quello di un padre che sente la fine vicina e vuole che il figlio segua la sua strada».
Nel 2001, durante l’attacco dell’11 settembre era al fianco del padre in Afghanistan. In un video del 2005, dal titolo i Mujahideen del Waziristan, lo si vede mentre partecipa ad un’incursione nella regione del Waziristan.
Fino al 2011, quando il padre viene ucciso.
Di Hamza dopo Abbottabad si perdono le tracce. Rimangono solo vecchi filmati che lo mostrano mentre gioca coi cugini in Afghanistan tra i rottami di un elicottero statunitense e una vecchia foto che lo mostra vestito come il padre, con un turbante bianco e un gilet mimetico.
Di lui oggi sappiamo poco e non abbiamo immagini. Ma è con la nascita di Isis e con la rottura di Al Baghdadi dal vecchio leader di Al Qaeda Al Zawahiri, che il nome di Hamza torna alla ribalta con sempre maggiore frequenza.
Nel 2015 Al Zawahiri in un audio lo presenta al mondo. In maggio è lui, in un nuovo messaggio, a spingere per l’unione delle fazioni jihadiste in Siria, in contrapposizione all’ascesa di Isis.
Poi in luglio, un altro audio, in cui minaccia gli Stati Uniti di vendicare la morte del padre
La retorica dei suoi discorsi è quella classica qaedista, rivolta contro l’Occidente e contro il nemico americano.
E se il suo ruolo appare per il momento più propagandistico che operativo, Hamza potrebbe rappresentare il ricambio generazionale necessario ad Al Qaeda per rinnovarsi e recuperare terreno su Isis, soprattutto ora che il gruppo di Al Baghdadi è in difficoltà .
«Hamza è il nuovo volto di Al Qaeda e ha il vantaggio di portare il cognome di suo padre», ha sottolineato l’analista del Brooking Institution.
Il nome di Bin Laden dunque potrebbe rappresentare un richiamo potente anche nelle fila di Isis, soprattutto dopo le sconfitte militari in Siria, in Iraq e in Libia. Ma non solo.
Ayman al-Zawahiri, diventato leader di Al Qaeda dopo la morte di Bin Laden, ha 65 anni e rappresenta la vecchia generazione di qaedisti, la stessa che non ha saputo rinnovarsi a sufficienza e che è stata scavalcata da Al Zarqawi prima e da Al Baghdadi poi, decisi – a differenza degli anziani – a instaurare uno Stato Islamico.
Hamza potrebbe davvero essere il principe ereditario che riprende il posto ai vertici della galassia jihadista, usurpato dal Califfo.
(da “il Corriere della Sera”)
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