I BAMBINI CURDI LE PRIME VITTIME DELLA SPORCA GUERRA DI ERDOGAN
PANICO TRA LA GENTE DEI VILLAGGI, FOTO E VIDEO TESTIMONIANO LA BARBARIE DI RAID AEREI SUI CIVILI
Un bilancio pesantissimo mentre la comunità internazionale parla ma non agisce. Sono circa 60mila gli sfollati siriani fuggiti nelle ultime 36 ore dalle zone dell’offensiva turca nel nord-est della Siria, secondo quanto riferito dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria.
Secondo le fonti citate dall’Osservatorio i civili sono in fuga in particolare dalle zone di Darbasiye e Ras al Ayn. La direzione dello sfollamento è verso sud e sud-est, verso la città di Hasake.
Intanto cominciano ad arrivare le prime immagini e video che testimoniano come i civili (e i bambini) siano le principali vittime di questa barbarie.
Scatta in Turchia la repressione interna contro i commenti ostili all’offensiva. La Procura di Ankara ha infatti aperto un’inchiesta per “propaganda terroristica” nei confronti del co-leader del filo-curdo Hdp, terza forza nel Parlamento turco, i deputati Sezai Temelli e Pervin Buldan.
Almeno altre 78 persone sono indagate per i loro post sui social media. La stretta riguarda anche i media. Il quotidiano Birgun ha denunciato che il suo caporedattore web, Hakan Damir, è stato arrestato giovedì mattina dalla polizia per la copertura dell’operazione militare da parte del suo giornale.
L’aviazione turca ha ripreso stamani a bombardare aree nel nord-est della Siria a ridosso della frontiera. Lo riferisce la tv panaraba al Arabiya citando i propri corrispondenti nella zona tra Qamishli e Tall Abyad. E’ stata colpita l’area di Tall Abyad e di Ras al Ayn, epicentro dell’offensiva turca.
Iniziativa bipartisan al Senato Usa per imporre sanzioni alla Turchia se non ritira il suo esercito dalla Siria nella sua operazione contro le forze curde. L’obiettivo è imporre all’amministrazione Trump di congelare i beni in Usa dei più alti dirigenti turchi, compreso il presidente Erdogan e i suoi ministri degli esteri, della difesa, delle finanze, del commercio e dell’energia. Le misure punitive colpirebbero anche le entità straniere che vendono armi ad Ankara, come pure il settore energetico turco.
Miliziani affiliati all’Isis hanno attaccato nelle ultime ore forze curdo-siriane nella zona di confine con la Turchia dove è in corso l’offensiva turca. Lo riferiscono fonti curdo-siriane vicine all’amministrazione autonoma curda del nord-est siriano. Secondo le fonti, gli scontri sono in corso a sud di Ras al Ayn. Non è possibile verificare in maniera indipendente le informazioni provenienti dalle parti coinvolte nel conflitto.
(da agenzie)
Leave a Reply