I “DISPERSI DEL VACCINO” SONO TRE MILIONI: HANNO FATTO LA PRIMA DOSE E NON SI SONO PRESENTATI PER IL RICHIAMO, RENDENDOSI IRREPERIBILI
HANNO TUTTI TRA I 40 E I 60 ANNI… POI C’E’ LO ZOCCOLO DURO DEI NO VAX
I contagi risalgono in Europa e l’Italia accelera per la terza dose. La conferma del ministro Speranza è arrivata: dopo immunodepressi, fragili, personale sanitario, over 60 e vaccinati col monodose Johnson&Johnson, la platea di chi riceverà il booster, si avvia a comprendere anche 40-60enni.
Eppure, soprattutto in questa fascia d’età, sono ancora tanti i “perduti” del vaccino.
Quanti soggetti saranno coinvolti in realtà dal richiamo?
La fascia 40-60 anni è composta da circa 18 milioni e 400 mila persone, ma la seconda dose o monodose (J&J) è stata somministrata a poco più di 15 milioni e 200 mila persone.
A loro, dunque, sarà somministrata la terza dose o il booster, a rimanere fuori sono oltre 3 milioni di soggetti. Tra i 40 e i 49 anni, infatti, si è vaccinato l’80 per cento delle persone, meno che tra i 50-59enni (84,6 per cento) e al di sotto della media nazionale.
Qualcuno li chiama “dispersi del vaccino”: si tratta di chi ha ricevuto la prima dose e poi non si è presentato per la seconda, non completando il ciclo vaccinale. Com’è accaduto, su larga scala, nel territorio di competenza dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, dove sono 9.000 i cittadini che i sanitari stanno cercando di rintracciare da mesi: lo racconta il Messaggero Veneto. “Stiamo cercando di ricontattare tutte queste persone per far sì che si presentino: è un lavoro che svolgiamo con fatica, ma che è importante”, ha detto il direttore generale di AsuFc Denis Caporale.
Solo un mese fa, il governatore della Campania Vincenzo De Luca aveva lanciato l’allarme: “Non mi piacciono i dati sulle seconde dosi: sono solo 3 milioni e 600 mila i cittadini che hanno ricevuto la seconda dose e non va bene. Ribadisco il mio appello, vaccinatevi”.
Intanto crollano del 75% in tre settimane le prime dosi di vaccino ant-Covid e ancora 2,7 milioni sono gli over 50 da vaccinare.
Mentre anche le terze dosi non decollano e al palo sono anche le forniture di vaccini: è quanto rileva oggi il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che chiede un “cambio di marcia per contenere la quarta ondata”.
In particolare, rileva il report, dopo aver sfiorato quota 440 mila nella settimana 11-17 ottobre, in tre settimane il numero dei nuovi vaccinati è crollato del 75,4% attestandosi a 108.497 nella settimana 1-7 novembre. Di questi, il 72,2% sono persone in età lavorativa.
Oggi Paolo Rosi, responsabile della sorveglianza sulle Terapie intensive per l’Unità di crisi regionale del Veneto, racconta al Corriere della Sera che “dal primo maggio sono stati ricoverati 68 vaccinati e 442 no vax e purtroppo sono morti 27 pazienti che avevano assunto l’anti-Covid e 84 senza protezione”.
Sulle fasce d’età, Rosi dice che tra “60/69 anni hanno perso la vita un vaccinato e 27 no vax; tra i 50enni non ce l’hanno fatta due immunizzati e 14 no vax e sotto i 50 anni sono morti cinque pazienti senza copertura”.
“Il tasso di mortalità in Terapia intensiva è del 23%, un paziente non vaccinato su 4 perde la vita. Se il Covid colpisce over 60 non immunizzati, il rischio di danni permanenti e decesso è alto”, conclude in maniera eloquente il responsabile Terapie intensive.
(da agenzie)
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