I PARLAMENTARI DI FORZA ITALIA SONO NEL PANICO: CHI PRENDERÀ LE REDINI DEL PARTITO DOPO SILVIO BERLUSCONI?
MARINA BERLUSCONI POTREBBE ACCOMPAGNARE L’ULTIMA FASE DEL REGNO DEL PADRE, INSIEMA A MARTA FASCINA. MA UN PARTITO CHE È STATO UNA SORTA DI PROPRIETÀ PRIVATA DI CHI LO HA INVENTATO ACCETTEREBBE UN’EREDITÀ DINASTICA? IL RISCHIO DIASPORA È FORTE
Il ricovero del Cavaliere al San Raffaele, il secondo in pochi giorni, ha rinfocolato nelle chiacchiere di corridoio a Montecitorio l’interrogativo su cosa sarebbe di Forza Italia, non nel caso in cui il leader venisse a mancare, ma anche se dovesse accentuarsi la forzata assenza a cui è costretto da oltre un anno.
Negli ultimi tempi c’è stato chi ha messo in dubbio la reale convinzione con cui il Fondatore avrebbe pilotato l’accostamento filogovernativo del suo partito, voluto in realtà – s’è detto – dai figli Marina e Piersilvio, soprattutto dalla prima, che avrebbe costruito uno stretto rapporto personale con la premier Meloni.
Marina Berlusconi non potrebbe che essere incoraggiata dalle circostanze: se lei volesse, e non è affatto detto che lo voglia, potrebbe accompagnare l’ultima fase del regno del padre come in parte sta già facendo, insieme alla compagna Marta Fascina, in attesa di prenderne il posto.
Ma un partito che è già stato una sorta di proprietà privata di chi lo ha inventato accetterebbe un’eredità dinastica? Qui la risposta dipende dalle alternative politiche che potrebbero riguardare i 44 deputati e i 18 senatori di FI.
Il rischio di una diaspora è forte. Evitarlo dipenderà soprattutto dall’agibilità politica di quell’ipotesi di Centro al momento affidata a Calenda. Con Renzi che cerca svaghi dappertutto (da ieri è anche direttore del “Riformista”), ma sotto sotto aspetta il momento buono per tornare in pista in prima linea, magari alla guida di un nuovo partito post-berlusconiano.
(da La Stampa)
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