I QUINDICI SENATORI GRILLINI CHE POSSONO FAR CADERE IL GOVERNO
SI ALLARGA IL DISSENSO CONTRO IL GOVERNO RAZZISTA, NEL M5S NON TUTTI VOGLIONO FINIRE SERVI DELLA LEGA PER MANTENERE LO STIPENDIO A DI MAIO E COMPAGNI DI MERENDE
Ci sono 15 senatori grillini che potrebbero spostare gli equilibri a Palazzo Madama e mandare il governo in minoranza o costringerlo a chiedere l’aiuto di Fratelli d’Italia o Forza Italia.
L’area del dissenso rispetto alle scelte di Salvini e Di Maio si sta rapidamente allargando e il condono per Ischia, come il Decreto Sicurezza, sono stati la punta di un iceberg che prima o poi potrebbe impattare sul Titanic.
I 15 senatori grillini che possono far cadere il governo non sembrano essere, per ora, coalizzati o coordinati al loro interno nè hanno deciso di andare all’attacco, anzi: per ora sono ancora sulla difensiva, anche perchè la macchina del fango del MoVimento 5 Stelle funziona a pieno regime.
Il gruppo si compone dei cinque ribelli del Decreto Sicurezza più altri dieci che hanno mostrato maldipancia pubblici su altri provvedimenti del governo, in particolare per la storia della concimazione con i fanghi alla diossina anch’essa presente nel decreto Genova.
Uno dei cinque è già con un piede di fuori: già stasera, dicono i retroscena, se il Decreto Genova verrà approvato così com’è e senza problemi per il condono per Ischia, Gregorio De Falco verrà cacciato con un post sul Blog delle Stelle, per direttissima e senza aspettare le controdeduzioni all’istruttoria dei probiviri.
Subito dietro di lui, sotto stretta osservazione, ci sono Elena Fattori — che ieri si è improvvisamente accorta del terrorismo psicologico nel M5S: ben svegliata! — Paola Nugnes, che ieri ha pubblicato i bonifici delle donazioni per zittire chi la accusava e la insultava e tende a parlare da quasi ex, seguita da Matteo Mantero, che l’altroieri si è allineato giusto in tempo votando secondo le indicazioni del governo su Ischia e Virginia La Mura, che si è limitata ad uscire dall’aula come i suoi colleghi senza peraltro proferire parola con i giornali.
Sono facce di un malessere che si appende a storie e ragioni diverse, che i vertici traducono ferocemente con “tradimento”e per la peggiore delle ragioni (“Pensano ai soldi”).
Dopo l’annunciata espulsione di De Falco (nonostante la pistola fumante rischi di cadere), per questi quattro si profila una sospensione dal gruppo M5S, con la promessa di poter rientrare in poco tempo (un mese?) in caso di “buona condotta”.
Ma una volta che cacci o sospendi non puoi mai sapere come andrà a finire.
Anche perchè dietro di loro si ammassa una piccola truppa di altri ribelli, con motivazioni differenti e per niente omogenea, che il Messaggero definisce “i malpancisti”: Saverio De Bonis, Donatella Agostinelli, Lillo Ciampolillo, Gisella Naturale, Fabrizio Trentacoste, Gianni Marilotti, Bianca Granato, Sabrina Ricciardi, Laura Angrisani, Sergio Romagnoli.
Alcuni di loro hanno prima firmato e poi fatto marcia indietro sugli emendamenti dell’opposizione sullo smaltimento dei fanghi in agricoltura.
Sono dissensi dormienti che potrebbero spuntare fuori alla prima occasione utile. Dunque? Occorre aspettare e avere pazienza. E mettersi l’anima in pace.
Anche perchè l’onda potrebbe crescere sempre di più. «Sembrano i quelli di
E’ di ieri il lancio di agenzia che parla di «allargamento del gruppo degli ortodossi». Anche i senatori Bogo Deledda, Turco e Vaccaro hanno deciso di non partecipare al voto sugli emendamenti.
Il MoVimento 5 Stelle ha fatto la guerra ai propri dissidenti quando era all’opposizione nella scorsa legislatura e il gruppo poteva godere delle virtù della compattezza.
Adesso che è al governo rischia di giocarsi i numeri o di dover aprire a Fratelli d’Italia o ai fuoriusciti di Forza Italia che potrebbero nel frattempo transitare nella Lega. Portando un governo di destra ancora più a destra.
(da “NextQuotidiano”)
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