PASSA IL DECRETO GENOVA-ISCHIA, TONINELLI INDECENTE CON IL PUGNO ALZATO
NON HA RISPETTO NEANCHE DI 43 MORTI, NON C’E’ NULLA DA FESTEGGIARE SE NON UN CRIMINALE CONDONO
A tre mesi dal crollo del ponte Morandi, è legge il decreto su Genova e altre emergenze. Il testo è stato approvato in via definitiva dal Senato con 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53 astensioni. Il provvedimento era passato alla Camera il primo novembre, dopo una seduta notturna.
Dopo il voto il ministro dei Trasporti e Infrastrutture Danilo Toninelli, presente in aula, alza il pugno in segno di vittoria, scatenando la vibrante protesta delle opposizioni.
Nell’emiciclo scoppia la bagarre, al punto che la presidente Elisabetta Casellati è costretta a sospendere la seduta.
La seduta poi riprende: Casellati rimprovera i senatori Pd che protestano tenendo in alto il fascicolo del provvedimento e Toninelli per “atteggiamenti poco commendevoli”.
La capogruppo di Forza Italia Bernini invita il ministro a “non presentarsi più” in aula. Mentre il capogruppo dem Andrea Marcucci prima rimprovera Casellati di non “aver mai ripreso Toninelli”, che durante le dichiarazioni di voto si distrae al cellulare e mastica la gomma, e poi le chiede di “chiudere con dignità la seduta di oggi, con un minuto di silenzio per il morti di Genova”.
Richiesta che viene accolta da Casellati.
Quanto ai dissidenti del M5s, il senatore Gregorio De Falco non è in aula durante la votazione. Matteo Renzi, nella dichiarazione di voto del Pd, sottolinea: “Votiamo contro perchè avete gettato fango sulle opposizioni”.
(da agenzie)
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