I SERVIZI SEGRETI CONFERMANO LA MINACCIA RUSSA, SAVOINI ERA SORVEGLIATO
IL DIRETTORE DELL’AISE AL COPASIR: I TENTATIVI RUSSI DI INFLUENZARE LA NOSTRA POLITICA SONO COMINCIATI MOLTO TEMPO FA E NON SONO MAI CESSATI
Due pessime notizie per il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini.
La prima: le operazioni di influenza della Russia di Vladimir Putin in Europa e nel nostro Paese sono cominciate molto tempo fa, non hanno mai conosciuto una battuta di arresto, restano in cima all’agenda delle minacce alla nostra Sicurezza nazionale e dunque sono state e continuano ad essere costantemente monitorate dalla nostra Intelligence.
La seconda: Gianluca Savoini, l’uomo al centro dell’affaire Metropol, e dunque le attività della sua associazione Lombardia-Russia e la sua rete di relazioni a Mosca, erano e sono da tempo nel radar del nostro spionaggio.
Sono le indicazioni che Luciano Carta, direttore dell’Aise, la nostra Agenzia di intelligence all’estero, ha fornito ieri mattina nella sua lunga audizione (quattro ore, di cui una dedicata interamente alla vicenda moscovita) al Copasir, il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica.
E, messe insieme, liquidano, ammesso ce ne fosse bisogno, la banalizzazione — «gossip» — che della vicenda russa ha continuato a proporre Salvini, con la sponda della presidentessa del Senato Maria Elisabetta Casellati, nel tentativo disperato di sottrarsi al confronto parlamentare.
Quando, di fronte a domande specifiche, mirate a definire con maggiore precisione quale tipo di intelligence l’Aise abbia sin qui raccolto su Savoini, il suo compare Claudio D’Amico, e la loro associazione, Carta si è rifugiato dietro al segreto istruttorio dell’inchiesta aperta dalla Procura di Milano.
Il che, indirettamente, ha confermato che l’attività istruttoria della magistratura, partita dai nastri del Metropol, si sta allargando ad acquisire ogni elemento utile a inquadrare i protagonisti di questa vicenda e le loro mosse nel contesto russo. E che a questi elementi di conoscenza sta dando o comunque ha dato il suo contributo anche l’Ais
(da agenzie)
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