I TAMPONI NON DANNO CERTEZZA: SPUNTANO CASI SIMIL COVID DI PAZIENTI CONTAGIATI MA CON ESAME NEGATIVO
L’ALLARME DEL VIROLOGO PREGLIASCO: A TARANTO SU 100 INFETTI, 45 NON RILEVATI DAL TAMPONE
Tra gli addetti ai lavori c’è una preoccupazione crescente su una serie di misteriosi casi simil Covid. Una nuova insidia dai contorni ancora sfumati.
E’ vero però che si sono verificati episodi di persone con tampone negativo e polmonite interstiziale, una delle conseguenze del Covid 19. Non si sa ancora se quest’ultima sia dovuta a una forma blanda del nuovo coronavirus che sfuggirebbe al tampone o se le polmoniti possano essere causate da altri fattori, ma il fenomeno preoccupa.
La segnalazione è arriva dal presidente nazionale Sis 118, Mario Balzanelli, e questa mattina è stata confermata da Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano e coautore di uno studio condotto a Codogno e pubblicato su Radiology.
«Abbiamo rilevato casi di polmoniti anche in casi di pazienti asintomatici o paucisintomatici — ha detto Pregliasco — Questo ci dice che il valore del tampone deve essere esaminato: la negatività di questi pazienti potrebbe essere legata al fatto che l’esame è stato fatto troppo in anticipo, o alla presenza di falsi negativi. In ogni caso ogni sintomatologia che in qualche modo può ricordare il Covid deve essere sorvegliata e indagata: abbiamo visto infatti che la strumentazione diagnostica può evidenziare anche seri problemi in pazienti che all’apparenza non hanno sintomi o li hanno solo sfumati».
Ciò che preoccupa è l’idea che il tampone possa non essere uno strumento efficace a individuare chi ha il Covid.
Un uomo di 41 anni di Chiavari è per esempio deceduto in Liguria lo scorso 27 aprile per Covid anche se il tampone non aveva segnalato alcun contagio.
Balzanelli ha poi raccontato il caso Taranto dove 45 pazienti su 100 sono risultati negativi a due tamponi nonostante avessero contratto la malattia. «Quando li abbiamo presi in carico — racconta Balzanelli — avevano la sintomatologia clinica e il quadro radiologico di polmonite interstizio-alveolare da Covid 19 diagnosticata con Tac al torace che dava esattamente l’immagine “a vetro smerigliato” del virus».
Nell’ultimo mese e mezzo la Covid-19 Station del 118 di Taranto ha trattato 283 casi sospetti, di cui il 74,2% con sintomi compatibili con la malattia ma negativi sia al tampone che alla Tac, il 13% era positivo sia a tampone che Tac, mentre il 12% è stato positivo alla Tac ma non al tampone.
«E’ evidente che i tamponi possono non rilevare la positività , questo dato emerge dalla nostra esperienza e il numero è decisamente alto – dice Balzanelli – il che ci induce a ritenere che il numero attuale di positivi alla malattia sia di molto sottostimato. E se circa 50 pazienti su 100 (positivi) sono risultati negativi a due tamponi nonostante avessero la malattia, vuol dire che sfugge alla contabilità dei contagi praticamente la metà degli infetti».
Per il presidente del 118 bisogna essere chiari: «Non si ha alcuna certezza in merito alla reale diffusione dell’infezione di Sars-CoV-2 nella nostra popolazione poichè il numero dei contagi è direttamente proporzionale al numero dei tamponi eseguiti. Il che a sua volta è enormemente inferiore rispetto alla necessità di effettuare screening di massa della popolazione finalizzati a individuare i positivi asintomatici o paucisintomatici, altamente infettanti, che sono l’elemento valutativo chiave da prendere in considerazione».
Balzanelli ha rivelato che in alcuni di questi casi tracce del virus sono state identificate in un secondo momento attraverso l’esame broncoscopico effettuato in Pneumologia. «Il base agli esami svolti siamo portati a dire che il Covid va cercato fin nei bronchi e non solo in superficie» ha detto il presidente del 118.
(da agenzie)
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