IL 70% DEGLI ITALIANI NON E’ MINIMAMENTE INTERESSATO ALLO STRAPPO DI CALENDA
SOLO IL 10% SEGUE LA CAMPAGNA EL.ETTORALE… PROBLEMI DI CREDIBILITA’ DELLA CLASSE POLITICA, MA ANCHE MENEFREGHISMO DEGLI ITALIANI
Il dato non elettorale è estrapolato dall’Osservatorio che Proger Index Research ha messo in piedi per monitorare i comportamenti degli elettori durante la prima campagna elettorale estiva della Repubblica è metodologicamente lontano dall’ossessione deviata del vaticino non ha obbiettivi previsionali ma attraverso un trekking di matrice qualitativa ha l’ambizione di verificare il rapporto tra messaggi media e i cambianti di comportamento nelle formazioni delle decisioni dell’opinione pubblica.
Questo risultato preliminare ci consegna una prima risposta lapidaria: 7 cittadini su 10 non sono a conoscenza dello psico dramma che si è consumato nei giorni scorsi tra Pd e Azione, complice l’ombrellone ma anche una certa sovrastima di certi fenomeni.
Ma il dato che segna questa campagna elettorale è ancora più preoccupante: solo il 10% degli italiani segue con interesse la campagna elettorale. Che poi non sono altro gli ascoltatori dei programmi di informazione politica a cui vanno sommati al netto delle sovrapposizioni dei lettori di quotidiano e dei sempre più solitari frequentatori dei social.
Dopo la pandemia la sequenza ansiogena di guerre, crisi di ogni tipo e natura, gli italiani in una quota maggioritaria hanno pensato che il governo di unità nazionale intorno a Draghi e il pnrr fossero un congiunzione astrale che andasse oltre la vittoria di un europeo di calcio.
Quindi, questa campagna elettorale ci riporta in una situazione che la gente sembra rifiutare a priori.
Le risse, le contrapposizioni sembrano sempre più legate a regolamenti interni dei partiti e offrono tutta l’inconsistenza di una classe politica troppo spesso che vive in una bolla che assomiglia sempre di più ad una balla. Lontana dal Paese e dalla gente reale che è sempre più distratta e disinteressata.
La partecipazione, la mobilitazione dei corpi intermedi sembra essere compromessa e con essa lo stesso principio democratico cede sempre di più il passo a semplificazioni verticistiche e populiste.
Allora, la questione è come una campagna elettorale governata dall’informazione e dai partiti politici possa diventare un’occasione di coinvolgimento dei cittadini di incremento esponenziale di democrazia e di partecipazione.
Questa è la vera emergenza! Sarebbe necessario un accesso pedagogico alla politica, non una semplificazione ma un decriptaggio, una capacità di lettura profonda e coinvolgente, l’opposto di quello che si fa adesso. Somma di notizia contrapposte con l’articolazione di opinioni. Al centro la scienza del comportamento che ci allontana dalla ricerca del clamore e di uno scontro permanente e armato.
Non basta parlare dei problemi della gente, non basta promettere soluzioni, è necessario recuperare credibilità, ritrovare un passo autorevole.
(da Huffpost)
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