IL BARBIERE INGLESE CHE REGALA ACCONCIATURE AI SENZATETTO SENZA CHIEDERE NULLA IN CAMBIO
“SE OGNUNO DI NOI AIUTASSE GLI ALTRI SENZA CHIEDERE NULLA IN CAMBIO SAREMMO IN GRADO DI CAMBIARE IL MONDO”
Pettine e forbici. Sguardo concentrato. Scambiare due chiacchiere per conoscere e capire la vita del tuo “cliente”. Apprezzare il risultato del lavoro svolto. Apparentemente Joshua Coombes è un normale barbiere inglese, ma in realtà gestisce uno dei saloni più grandi al mondo: Londra.
Non è difficile trovarlo impegnato nel suo lavoro, magari alla fermata della metro, mentre taglia i capelli dei senzatetto.
Ed è proprio a loro che Joshua regala una nuova acconciatura, senza chiedere nulla in cambio. Una campagna iniziata un anno fa, dopo un viaggio a New York, chiamata #DoSomethingforNothing, ideata assieme agli amici Matt Spracklen e Dave Burt: un hashtag che serve a incoraggiare le persone ad aiutare gli altri, in ogni modo possibile.
“Se ognuno di noi, in tutte le città , aiutasse gli altri senza chiedere nulla in cambio, saremmo in grado di cambiare il mondo”, spiega Coombes.
“Tagliare i capelli è il mio modo di comunicare con le persone, ma questo è qualcosa di più: è un modo per fare la differenza”. Il barbiere 29enne lavora in un salone di Exeter, nel Devon, e regala acconciature nuove ai senzatetto mentre gira per le strade di Londra e altre città inglesi con il suo amico fotografo Matt, che tiene costantemente aggiornato il profilo Instagram, accompagnando gli scatti con l’hashtag #DoSomethingForNothing. “Prende solo una piccola parte del mio tempo, ma è una grande esperienza”, racconta Joshua.
Dopo ogni taglio, il barbiere solleva uno specchio per mostrare il risultato del suo lavoro e le espressioni di questi uomini e donne sono semplicemente impagabili.
Joshua si avvicina ai clochard raccontando loro di se stesso e di ciò che fa.
Dopo aver vinto il primo momento di diffidenza, questi capiscono le sue buone intenzioni e gli permettono di mettere mano sui loro capelli.
“Dopo che si guardano allo specchio – afferma Joshua – realizzo ogni volta che è quella la parte più importante del mio lavoro”. “Sembra quasi che dicano ‘Ok, ho capito, mi sono trascurato per più di un anno, sono stato duro con me stesso, ma ora posso provare ad andare a quel colloquio di lavoro, più sicuro che mai di me stesso'”, racconta entusiasta il barbiere.
La campagna di Joshua è nata durante il suo soggiorno a New York, dove ha visto un ragazzo fare la stessa cosa. Da lì l’ispirazione, poi trasportata nel Vecchio Continente. “Facile dare soldi a organizzazioni o fare la carità . Generare coscienza nelle persone, invece, è una sensazione impagabile”, conclude il giovane barbiere.
“La vostra voce, le mani, un sorriso: pochi semplici gesti per restituire fiducia nell’umanità a chi l’ha persa, a chi si sente relegato ai margini della società “.
(da “Huffingtonpost”)
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