IL CLAMOROSO INCENDIO CHE HA PARALIZZATO L’AEROPORTO DI HEATHROW POTREBBE ESSERE STATO UN ATTENTATO ORGANIZZATO DA SPIE RUSSE: A LONDRA TUTTI LO PENSANO, E I TABLOID LO SOSTENGONO APERTAMENTE
SAREBBE UN AVVERTIMENTO PER IL PAESE PIU VICINO ALL’UCRAINA: IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, È IL PALADINO DELLA RESISTENZA DI KIEV, E IERI IN INGHILTERRA C’È STATO IL VERTICE MILITARE DEI “VOLENTEROSI” A SOSTEGNO DEL PIANO DI DIFESA DEL PAESE INVASO DAI RUSSI
Nella peggiore delle ipotesi è un attentato. Un’azione di disturbo. Spie russe. Intimidazione. Tutti lo pensano, molti lo sussurrano, i giornali più compassati (Guardian, Times, Telegraph) riportano per il momento solo la notizia che sta indagando l’antiterrorismo
I tabloid, quelli più letti e che più leggono la pancia del popolo (vedi il Daily Mail)
parlano di «Putin fingerprint» e si domandano: c’è lo zampino di Putin dietro il grande incendio che ha causato il caos nel cieli britannici e del mondo?
Le suggestioni ci stano tutte. Il premier britannico Keir Starmer si è fatto paladino europeo della resistenza di Kiev, proprio ieri in Inghilterra si è tenuto il vertice militare dei “volenterosi” per mettere a punto il piano di difesa dei cieli e mari ucraini. Quale migliore beffa che attaccare l’amico del tuo nemico in casa propria, colpire proprio i suoi, di cieli?
Un avvertimento. Una provocazione. Suggestioni diciamo, ma che quando si parla di Russia e Inghilterra ci stanno tutte. Risalendo a ritroso nel tempo si può partire dai Cinque di Cambridge, il quintetto di insospettabili spie britanniche al servizio dell’Unione Sovietica, passando per Ian Fleming e il suo agente con licenza di uccidere, e per Graham Greene e John Le Carré.
Questo mistero è materiale che si aggiunge alla lunga serie di avvelenamenti per polonio, alle morti misteriose di oligarchi e oppositori del regine putiniano. Insomma, Londra e l’Inghilterra si confermano luoghi ideali per lavorare di fantasia e il tetragono palazzo dell’MI5 sulle rive del Tamigi, proprio dall’altra sponda rispetto alla City, aiuta a fomentare le storie e nutrire l’immaginazione.
Rimanendo alla realtà, la Bbc ieri ha parlato molto di «critical national infrastructure» e di Npsa. I primi sono gli obiettivi sensibili, cioè «strutture, sistemi, siti, informazioni, persone, reti e processi necessari al funzionamento di un Paese e da cui dipende la vita quotidiana».
L’altra è l’agenzia governativa che dovrebbe garantirne la sicurezza (da attacchi terroristici o minacce informatiche), e dipende dall’MI5.
Il caos di ieri è stato causato da un singolo incendio in una sottostazione elettrica. Che sia intenzionale o no, rimane la grande domanda: come è possibile che non ci sia un piano B per proteggere una parte così vitale dell’infrastruttura britannica? Mistero.
(da La Stampa)
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