IL CONFLITTO DI INTERESSI DEL SINDACO DI VENEZIA BRUGNARO: I TERRENI DEL NUOVO TERMINAL SONO DI SUA PROPRIETA’
ACQUISTATI A BASSO PREZZO 15 ANNI FA, CON LA NUOVA OPERA PROGETTATA DAL COMUNE ASSUMEBBERO UN VALORE ALTISSIMO
Un terreno a ridosso del Ponte della Libertà, zona che gli abitanti di Venezia conoscono bene, destinato a ospitare il nuovo terminal di accesso turistico della città. In un’area che, però, appartiene a Luigi Brugnaro, sindaco al secondo mandato e da poche settimane leader del movimento politico Coraggio Italia, che punta a diventare il riferimento per i moderati.
Un caso sollevato dalla testata Domani e che vede ora il primo cittadino costretto a difendersi dalle accuse di conflitto di interesse.
Lui, Brugnaro, si è per ora difeso difendendo “ridicole” le insinuazioni sul suo conto. Eppure la vicenda continua a tenere banco.
Il nuovo punto d’accesso a Venezia per i turisti, scrive Domani, dovrebbe infatti sorgere su un’area che Brugnaro, fondatore dell’agenzia per il lavoro Umana, “ha acquistato quindici anni fa, per circa 5 milioni di euro. Un’area di 40 ettari affacciata alla laguna che negli anni della grande Porto Marghera riceveva gli scarti inquinanti delle lavorazioni dell’Eni, e che da tempo è in cerca di una funzione, vista la prossimità con il centro storico.
Il comune di Venezia guidato dal sindaco-imprenditore Luigi Brugnaro sta progettando di dirottare i flussi turistici di ingresso in città sul terreno di proprietà dell’imprenditore-sindaco, Luigi Brugnaro, trasformando un’area acquistata da Brugnaro a prezzi irrisori perché contaminata nella principale via di accesso alla città che oggi Brugnaro governa.
Il progetto è uno degli elementi chiave del nuovo piano della mobilità sostenibile per Venezia 2030 che dovrebbe ridisegnare completamente il sistema di accesso alle isole lagunari, prevedendo anche il delicato scavo di un canale.
Il documento preliminare alla progettazione è stato redatto il 31 marzo 2021 e a giugno il comune ha pubblicato il bando per realizzarne gli studi di fattibilità del nuovo “terminal intermodale” terra-mare di San Giuliano.
Il terminal, secondo il documento, serve a «decongestionare l’attuale porta di accesso principale a Venezia, costituita da Piazzale Roma, attraverso l’offerta di nuovi itinerari alternativi» e ridurre anche i flussi che attualmente transitano sul Ponte della libertà, oggi unica via di accesso per le automobili.
Per i veneziani San Giuliano è un luogo preciso: il parco di San Giuliano, nato dalle ceneri dell’area industriale di Marghera, si allunga sulla Laguna appena poco più a nord del ponte della libertà e a sud dell’aeroporto di Tessera.
La mappa allegata al progetto mostra che per terminal San Giuliano si intendono due diverse aree da collegare tra loro: la seconda è la zona poco più a sud del ponte che viene chiamata comunemente Pili, un terreno non bonificato e appunto acquisito da Brugnaro al prezzo di cinque milioni di euro nel lontano 2006.
L’idea che l’area di San Giuliano potesse essere una base di collegamento con Venezia non è nuova, le giunte precedenti a quella di Brugnaro hanno per diversi anni accarezzato l’idea di decongestionare gli accessi all’isola creando un sistema di terminal turistici esterni al centro storico.
Le proposte includevano anche il terminal di Fusina a Sud di Marghera e la zona dell’aeroporto. Tutte prevedevano l’acquisto dei terreni da parte della città. Il nuovo progetto è concentrato alle due aree di San Giuliano e dei Pili e soprattutto concentra i flussi prettamente turistici sulla seconda.
Il documento preliminare spiega infatti che l’area di San Giuliano sarà specializzata all’interscambio con servizi di navigazione per le merci e servizi di noleggio con bus a lunga percorrenza e linee di trasporto pubblico locale. In sostanza camion e pullman.
Invece l’area Pili è destinata a intercettare prevalentemente utenza turistica con servizi di navigazione e con collegamenti ferroviari, viene introdotta una nuova fermata del treno ad hoc e una nuova fermata del tram era già stata approvata.
I numeri contenuti nell’allegato al bando sono impressionanti: nel terminal San Giuliano Sud, attualmente di proprietà del primo cittadino, dovrebbero infatti arrivare 240 bus turistici e, aggiungendo treni e tram, transitare 9600 persone al giorno. Il tutto prevedendo un calo delle auto in transito sul ponte da 14.500 di oggi a 8100 nel 2030. Anche considerando solo i picchi massimi dell’alta stagione, significa che più di uno su dieci dei turisti in arrivo a Venezia passeranno da qui”.
(da Domani)
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