IL DECRETO SICUREZZA FA UN FAVORE AI MAFIOSI
LA NOVITA’: I BENI SEQUESTRATI POTRANNO ESSERE RIACQUISTATI DA PRIVATI, OVVERO DALLE COSCHE ATTRAVERSO PRESTANOMI… E NON VIENE STANZIATO UN EURO PER PERMETTERE AGLI ENTI LOCALI DI UTILIZZARLI
Finalmente il ministro dell’Interno interviene sul tema mafia! E sapete come?
Nella bozza del decreto sicurezza prevede che i beni confiscati alle mafie possano essere venduti all’asta ai privati, se non vengono utilizzati dagli enti locali.
Ma si omette di specificare che gli enti locali non hanno un centesimo a disposizione e che la difficoltà di riutilizzare i beni confiscati alle mafie dipendono proprio dall’indisponibilità economica dei Comuni e degli Enti locali.
Avesse voluto fare un’operazione che per davvero contrastava la criminalità organizzata e consentiva alle comunità locali di riappropriarsi di spazi di legalità e di riutilizzare i beni a fini sociali e di sviluppo, avrebbe dovuto semplicemente mettere qualche milione di euro a disposizione dei comuni e organizzare il riutilizzo dei beni.
E invece no.
Propone un enorme regalo ai privati, che rischia di trasformarsi in un vantaggio alle organizzazioni criminali che potranno così riacquistare i beni che gli vengono confiscati, attraverso i diversi prestanome di cui le mafie dispongono e che molto spesso si infiltrano anche in fondazioni, enti bancari, grandi agenzie immobiliari.
Davvero un occhio di riguardo alla sicurezza.
(da “Huffingtonpost”)
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