IL DIRETTORIO INTIMA ALLA RAGGI: “STIPENDI ALLO STAFF NON POSSONO SUPERARE 76.000 EURO”
O LA SINDACA LI RIDUCE O LA TAVERNA E GLI ALTRI PRONTI A FARE UN PASSO INDIETRO
Il faccia a faccia con la sindaca Virginia Raggi è solo rimandato. Perchè i consiglieri comunali a 5Stelle e il mini-direttorio vogliono ristabilire le distanze con la prima cittadina.
Troppo a lungo inascoltati sul dossier nomine, ora chiedono di fissare un tetto salariale per i professionisti di cui la giunta deciderà di dotarsi: 76mila euro l’anno, quanto un assessore. Nulla di più.
Altra misura per ribadire che la voce degli eletti non potrà essere più ignorata: uno tra il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito e il capogruppo Paolo Ferrara entrerà nel mini-direttorio.
Al team composto dalla senatrice Paola Taverna, dall’onorevole Stefano Vignaroli, dall’eurodeputato Fabio Massimo Castaldo e dal consigliere regionale Gianluca Perilli si affiancherà quindi uno dei due mister preferenze.
Un segnale chiaro, che rende difficile nascondere i mal di pancia del gruppo anche per i consiglieri che meno si sono appassionati al tema stipendi: «Molte persone hanno sollevato dei problemi – spiega il presidente della commisione Trasporti ed eletto 5Stelle Enrico Stefà no – e hanno fatto bene a farlo. Per ora mi pare che si sia speso poco rispetto al passato. Il conto preciso andrà comunque fatto alla fine. Gli assessori, non dimentichiamocelo, hanno responsabilità enormi. È giusto che scelgano collaboratori di fiducia. Poi verificheremo il lavoro che faranno, se quei soldi saranno meritati. Siamo un movimento giovane, i problemi di crescita sono normali».
Un’affermazione, l’ultima, che non trova completamente d’accordo il mini-direttorio: i casi dell’ex Margherita Andrea Mazzillo, del vice capo di gabinetto alemanniano Raffaele Marra e lo stipendio triplicato all’ex funzionario e ora capo della segreteria politica della sindaca Salvatore Romeo fanno rizzare i capelli in casa M5S.
Tanto che, se la sindaca non dovesse rivedere i loro stipendi, Taverna & co. potrebbero fare un passo indietro.
Ma la giunta è investita anche da una nuova polemica su Atac, l’azienda dei trasporti. Il senatore dem, ex assessore, Stefano Esposito pubblica sui social una lettera inviata dal dg Rettighieri alla responsabile della mobilità in giunta, Linda Meleo: «Non è possibile far circolare il 95% dei treni entro la metà del mese di settembre e non so da dove questo numero sia uscito». La replica di Meleo: «Grave divulgare comunicazioni riservate».
Ma la polemica infuria anche su presunte pressione della giunta per spostamenti di personale.
Lorenzo D’Albergo
(da “La Repubblica”)
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