IL DISCORSO DI CONTE ALLA CAMERA
ECCO TUTTI I PASSAGGI CHIAVE
Prima una lunga introduzione sulla pandemia, sull’impegno del governo svolto durante la crisi sanitaria causata dal Covid. Che ha ricevuto il primo applauso alle 12.20. Poi la domanda “serviva davvero una crisi di governo adesso?”. E la risposta: “Confermo di avvertire un certo disagio. Si è aperta una crisi che deve trovare nell’Aula il chiarimento, nei principi della trasparenza che hanno segnato il mio governo e che sono canoni essenziali della democrazia parlamentare. È una crisi che avviene in una fase cruciale del nostro paese, con una pandemia ancora in corso. Non ravviso alcun possibile fondamento in questa crisi”. Di nuovo un altro applauso, questa volta più lungo e caloroso.
Sono le 12.36. Il premier Giuseppe Conte parla ormai da più di 20 minuti senza stop, davanti all’Aula della Camera piena, con i banchi dell’Emiciclo occupati dai deputati distanziati. In abito blu e mascherina Ffp2, il presidente del Consiglio tiene il microfono con la mano destra mentre nella sinistra ha il foglio da cui legge il suo tanto atteso discorso per raccogliere i voti che gli servono per continuare ad andare avanti ed essere ancora l'”avvocato del popolo”. Per la terza volta, in due anni.
Circa un’ora, 55 minuti di intervento. Terminato alle 13.08 e interrotto da quattordici applausi della maggioranza. Uno solo è stato condiviso da alcuni deputati di Iv, quello relativo all’annuncio della prossima nomina di una Autorità delegata per i Servizi segreti. “Questa crisi ha provocato profondo sgomento nel Paese, rischia di produrre danni notevoli e non solo perchè ha fatto salire lo spread ma ancor più perchè ha attirato l’attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere. Diciamolo con franchezza, non si può cancellare quello che è accaduto – Il Paese merita un governo coeso, ora si volta pagina”. Alla fine arriva l’appello ai volenterosi, con il tono della voce che si alza e diventa più deciso: “Aiutateci a rimarginare la crisi in atto. Cari cittadini, la fiducia deve essere reciproca, deve essere un qualcosa che si alimenta in maniera biunivoca. Avete offerto una risposta di grande responsabilità , state dimostrando di riporre grande fiducia nelle istituzioni. Confido che con il voto di oggi anche le istituzioni sappiano ripagare questa fiducia” riparando “il grave gesto di irresponsabilità ” che ha prodotto questa crisi. E ancora. “Costruiamo un governo aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia”.
Conte: “Confido ancora in stagione riformista”
“Confidiamo ancora in una risolutiva stagione riformista” basata ancora su “una visione, una spinta ideale, un investimento di fiducia”. Il premier Giuseppe Conte, poco dopo le 12, apre così il suo intervento in Aula alla Camera. Accolto dall’applauso di M5S, Leu e Pd, la sua maggioranza. Immobili i deputati di Italia viva, mentre i leghisti hanno risposto urlando il classico ‘buuu’ di disappunto. Parlando ai deputati ricorda come questo governo sia “una alleanza tra forze politiche provenienti da culture diverse”, nata “sulla base di due discriminanti: l’ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista”.
Il discorso del premier parte con un lungo excursus sulla pandemia. “Agli inizi 2020” il progetto del governo si è dovuto “misurare con la pandemia che ha sconvolto in profondità la società e la dinamica stessa delle nostre relazioni. Affrontiamo una sfida di portata epocale, si vivono paure primordiali, più spesso conosciute da generazioni del passato. Torniamo a sentirci profondamente fragili, alcune certezze radicate sono state poste in discussione. Ci siamo misurati quotidianamente come mai in passato con scienza e tecniche, con la difficoltà a fornire risposte efficaci e rapide – dice il premier Giuseppe Conte in Aula alla Camera – Primi in occidente siamo stati costretti a introdurre misure restrittive dei diritti della persona, operando delicatissimi bilanciamenti dei principi costituzionali”.
Conte: “Pandemia ha rafforzato dialogo tra forze leali a governo”
“Abbiamo coltivato un serrato dialogo” con tutti “gli interlocutori istituzionali nella consapevolezza che solo con la leale collaborazione sarebbe stato possibile elaborare strategia di intervento efficaci. L’esperienza della pandemia ha rafforzato nelle forze politiche che con lealtà sono nel governo la consapevolezza del dialogo – aggiunge Conte – Abbiamo operato sempre scelte migliori? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia posso dire che il governo ha operato con massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali. Se io oggi posso parlare a nome di tutto il governo a testa alta non è per l’arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori ma è per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e psichiche per la comunità nazionale”.
Conte: “Recovery sforzo collettivo e condiviso”. A Iv: “Non c’entra con il Mes”
Conte entra nel vivo del Recovery plan che sarà un piano “largamente condiviso, uno sforzo collettivo di cui andare fieri”. E rivolgendosi a Italia viva, che continua a richiedere che il Mes venga inserito nel Recovery, il premier replica: “Nonostante ci sia stato un chiaro contributo al miglioramento della bozza originaria del Recovery, c’è stata un’astensione motivata principalmente per il fatto che la bozza non contempla le risorse del Mes, che però nulla ha a che vedere con il Recovery fund”. Qui si alzano le proteste dei deputati della Lega contrariati quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte rivendica che l’Italia sia stata “l’unico Paese che abbia coinvolto il Parlamento così intensamente” nella elaborazione del Recovery plan. “Bugiardo!”, urlano i leghisti dai banchi. Ancora lamentele anche quando Conte annuncia la riforma della legge elettorale (“Il governo si impegnerà a promuovere una riforma elettorale proporzionale, quanto più possibile condivisa, che possa coniugare le ragioni del pluralismo con l’esigenza di assicurare stabilità al sistema politica”, dice Conte). “La gente non ha da mangiare e pensate alla legge elettorale”, urla il capogruppo Riccardo Molinari.
Poi l’annuncio sull’assegno unico mensile che “si colloca in una cornice di interventi volti ad alleggerire il peso fiscale sulle famiglie” annunciando che da “luglio” sarà introdotto per famiglie con figli sotto i 21 anni. Il governo deve “lavorare per il benessere dei cittadini. I compiti sono molteplici e tutti urgenti. Dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme per mettere in sicurezza il Paese e portarlo fuori dalla pandemia”.
Conte: “Grazie ai sindacati, garanzia di tenuta sociale”
Il premier nelle sue parole non dimentica i sindacati: “Voglio ringraziare a nome del governo tutte le associazioni che rappresentano le categorie produttive: con loro il dialogo è serrato e lo sarà sempre più. Grazie al sindacato italiano per il grande sforzo che sta facendo con un contributo essenziale per rendere i nostri interventi più efficaci: sta contribuendo a rafforzare la tenuta del Paese”, dice il capo del governo. “Mi rivolgo a loro direttamente” per “marciare all’unisono” nel favorire la “ripresa economica”.
Conte: “Serve il più alto consenso di forze volenterose”
È passata quasi un’ora, Conte in conclusione del suo intervento alza la voce e lancia un appello alle “forze volenterose” per rafforzare l’azione di governo: per le sfide che attendono l’Italia servono “la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti. Capaci di sfuggire gli egoismi e l’utile personale. Servono donne e uomini capaci di rifuggire gli egoismi, servono persone disponibili a mantenere elevate la dignità della politica, la più nobile delle arti e dei saperi se declinata nel giusto spirito che è il miglioramento della qualità della vita dei cittadini – incalza il premier – Chi ha idee, progetti e volontà di farsi costruttore insieme a noi sappia che questo è il momento giusto”.
Rivolgendosi alla maggioranza, che continua a sostenerlo, dice: “Questa alleanza può già contare su una solida base di dialogo alimentata da M5s, Pd, Leu, che sta mostrando la saldezza del suo ancoraggio e l’ampiezza del suo respiro. Sarebbe un arricchimento di questa alleanza poter acquisire contributo politico di formazioni che si collocano nella più alta tradizione europeista: liberale, popolare, socialista. Ma ho chiesto un appoggio limpido e trasparente”.
“Alle forze di maggioranza voglio preannunciare che nei prossimi giorni chiederò di completare il lavoro avviato per un patto di legislatura” e porsi “nelle condizioni di rafforzare la squadra di governo – continua il premier alla Camera – Viste le nuove sfide e anche gli impegni internazionali, non intendo mantenere la delega all’Agricoltura se non lo stretto necessario e mi avvarrò anche della facoltà di designare un’autorità delegata per l’intelligence di mia fiducia. Sono stati giorni difficili e le polemiche politiche hanno coinvolto anche questo comparto. Se avete delle richieste di verifiche e controllo ci sono i vostri colleghi deputati al Copasir ma teniamo fuori l’intelligence dalle polemiche”. Qui l’unico applauso da parte di Italia viva.
La Lega e Fratelli d’Italia protestano ancora con i cartelli e i cori “Conte dimettiti”, ma lui va avanti e conclude: “Questa alleanza di governo sarà chiamata a esprimere una imprescindibile vocazione europeiste, perseguendo una chiara scelta di campo contro derive nazionalistiche e logiche sovraniste”. Poi la promessa: “Se il Parlamento confermerà la fiducia io sono disposto a fare la mia parte e assicuro l’impegno a guidare con il contributo di tutti questa fase così decisiva”.
(da agenzie)
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