IL DUTY FREE DI FIUMICINO STRONCA SUL NASCERE LA STRATEGIA DI FASSINO: LA DENUNCIA PER IL FURTO DI UN PROFUMO DA 130 EURO, NON SARÀ RITIRATA
DOPO LE VOCI SU POSSIBILI ACCORDI, LA SOCIETÀ “AELIA LAGARDERE” PRECISA: “NON ESISTE ALCUNA TRATTATIVA”
Il Duty Free dell’aeroporto di Fiumicino chiude la porta a Piero Fassino. La società francese Aelia Lagardere, dopo le voci su un possibile accordo con il deputato Pd sotto inchiesta per furto a Civitavecchia per essersi allontanato dallo store con una boccetta di profumo Chanel, assicura che “allo stato non esiste alcuna trattativa” con il parlamentare.
Quindi il silenzio su ogni possibile azione futura su quanto accaduto al negozio nel cuore del Terminal 1 del primo scalo aeroportuale romano. Aelia, infatti, “non intende rilasciare alcuna dichiarazione aggiuntiva in merito alla vicenda”. L’azienda mette così temporaneamente a tacere le voci su possibili accordi e tiene ancora aperto il Fassino-gate partito con l’accusa di furto per il profumo da 130 euro.
Dopo il caso esploso lo scorso aprile, gli agenti della Polaria hanno inviato in procura, a Civitavecchia, un’informativa. Poi anche il video che ritrae il parlamentare del Partito democratico mentre si appropria di una boccetta di Chanel. E infine sei diverse testimonianze
Video e filmati inquadrano Piero Fassino che si ferma qualche minuto al duty free, in attesa di partire per Strasburgo, per poi allontanarsi. Tutto d’un tratto scatta l’allarme antitaccheggio: i dipendenti fermano l’ex ministro, lo accusano di essersi impossessato di un prodotto. Quindi allertano la Polaria.
Fassino, dal canto suo, smentisce le accuse dicendo che si è trattato di un gesto automatico, di una distrazione. Il politico dice di essersi confuso: aveva in una mano il cellulare, nell’altra il trolley.
“Non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse”, è la versione del parlamentare.
Le prove però destano numerosi sospetti a carico del politico. Da qui le voci che si rincorrono da settimane: vedono Fassino e i suoi legali intenti a mediare , magari per trovare un accordo .
Dalla società che gestisce il duty free ribadiscono il “no” a un possibile accordo. E anche chi segue la vicenda dall’altro lato della barricata, quello di Fassino, giura di non essere al corrente di una trattativa. Resta il mistero e una sola verità: esiste un video che chiarisce come sono andate le cose. Quindi in pm di Civitavecchia hanno già le idee molto chiare.
(da agenzie)
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